di Elio Clero Bertoldi

PERUGIA - La vendita dei diamanti ai clienti da parte di alcune Banche, unita anche ai default di Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Veneto Banca, Banca Marche, Banca Popolare di Vicenza, ha messo in seria difficoltà molti risparmiatori Umbri.

Tanti umbri sono titolari di azioni ed obbligazioni di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza: per loro il termine di costituzione di parte civile è fissato rispettivamente all’11 ed al 12 dicembre 2017.

L’avvocato David Giuseppe Apolloni vanta una specifica esperienza in materia di contenzioso bancario e finanziario ed assiste molti risparmiatori nelle vicende delle banche sopra citate.

Avvocato Apolloni, partiamo da Veneto Banca. Ieri, 24 novembre, si è tenuta l’udienza preliminare, che è successo?

“Purtroppo, per un vizio di notifica ad alcuni imputati, l’udienza è stata rinviata all’11 dicembre 2017. È importante che i risparmiatori sappiano che si possono costituire parti civili fino a quella data”.

Ci sono le possibilità per i risparmiatori di recuperare le somme costituendosi parte civile?

“Come prima cosa bisogna far condannare penalmente i responsabili. Finora sono stati avviati i processi penali per Banca Monte dei Paschi, Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, Cariferrara, nonché per Banca Marche.

Ieri è iniziata l’udienza preliminare contro 11 amministratori di Veneto Banca. Il 12 dicembre sarà la volta di Banca Popolare di Vicenza. In quelle due date, i risparmiatori rispettivamente di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza potranno procedere alla costituzione di parte civile. Per Monte dei Paschi di Siena, inoltre, si è aperto un altro filone di indagine che ha visto coinvolti gli amministratori delegati e questo potrebbe essere un ulteriore momento per la costituzione di parte civile.

Le costituzioni di parte civile sono importanti anche perché rilevanti esponenti politici hanno iniziato a parlare dell’istituzione di un nuovo Fondo per il risarcimento dei risparmiatori. Per potervi accedere, tuttavia, potrebbe essere necessario vantare una sentenza a proprio vantaggio. Stiamo, inoltre, valutando, alla luce delle dichiarazioni rese dai vertici di Banca di Italia e Consob alla Commissione parlamentare di inchiesta se sussistono i requisiti per citare tali soggetti come responsabili civili. Inoltre la costituzione di parte civile è consigliabile perché innanzitutto ci potrebbero essere dei coinvolgimenti riguardanti alcune società di revisione che notoriamente hanno delle polizze assicurative molto elevate”.

Per quanto riguarda le altre Banche in default, che strumenti possono essere utilizzati?

“I rimedi sono molteplici ed alcuni sono stati creati ad hoc dal legislatore. Si tratta di: Costituzione di parte civile nei processi penali, istanza di ammissione al passivo, cause civili, Arbitrato dinnanzi ad Anac, Arbitrato Consob”.

E per  quanto riguarda l'Arbitrato Anac?

“L’11 novembre 2017 sono scaduti i termini per i risparmiatori  di Banca Marche, Cariferrara, Carichieti e Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, per presentare l'Arbitrato davanti all’Autorità dell’Anticorruzione. E' uno strumento voluto dal governo per apprestare tutela a quanti non potevano accedere al Fondo di Solidarietà ed ottenere il rimborso forfettario. Ad oggi risultano presentati 1695 ricorsi per quasi 80 milioni di euro di ristoro richiesti dai risparmiatori, si va da un minimo di 516€ fino a quasi due milioni di euro. La maggior parte delle domande sono state avanzate da clienti di Banca Etruria (per circa 29 milioni) seguiti da quelli di Cariferrara (per 7,1 milioni), poi Banca Marche (per 35,5 milioni) e per chiudere Carichieti (per circa 6 milioni). A fronte del consistente numero di istanze non si prevedono tempi rapidi per la definizione dei procedimenti. Tuttavia il presidente ha comunicato che verranno celebrate due udienze a settimana, si inizierà il 19 dicembre”.

E qual è la situazione per quanto riguarda l’Arbitrato per le Controversie Finanziarie dinanzi alla Consob?

“Secondo dati pubblicati dall’arbitro, attivo dal 9 gennaio 2017, sono stati inoltrati oltre 2mila ricorsi. Le violazioni che sono state contestate hanno riguardato soprattutto la violazione degli obblighi informativi e le profilature mifid compilate appositamente per consentire l’acquisto di determinati prodotti finanziari. Con riferimento alle banche venete, invece, è opportuno segnalare che a partire dal 19 luglio 2017 a Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza è stata revocata la licenza bancaria. Conseguentemente, l’Arbitro ha comunicato che i ricorsi avverso tali due istituti di credito, inviati successivamente al 19 luglio 2017 saranno dichiarati inammissibili. Viceversa, i ricorsi che sono stati presentati entro il 19 luglio 2017 saranno decisi e sarà pronunciato il lodo arbitrale”.

Torniamo sulla la vicenda della vendita dei diamanti. Quali possibilità ci sono per recuperare le somme?

“Alcune importanti banche italiane hanno venduto diamanti alla clientela. Abbiamo ritenuto che queste modalità di vendita fossero non rispettose della Mifid. Purtroppo, però, la Consob non equiparava i diamanti a prodotti finanziari e quindi non venivano applicate le stesse normative a tutela del consumatore sancita dalla direttiva Mifid. Successivamente sono stati eseguiti degli accertamenti istruttori da parte dell’Antitrust, che con provvedimento del 20 settembre scorso ha multato gli istituti finanziari coinvolti, vale a dire Unicredit, Banco Bpm, Intesa Sanpaolo e Banca Monte dei Paschi di Siena. Inoltre, insieme ad alcuni parlamentari abbiamo preparato una interrogazione parlamentare. La prima buona notizia è che Banca Intesa ha deciso di restituire ai risparmiatori le somme investite. E' auspicabile che le altre Banche seguano la scelta di Intesa, altrimenti vi è la possibilità di chiedere somme in via giudiziale poiché, allo stato, tutti i contratti che abbiamo analizzato presentano le criticità che hanno portato l’Antitrust alla sanzione”.

Condividi