Da Umbria export 3,7 miliardi di vendite di beni all’estero nel 2016
PERUGIA - È un futuro in accelerazione, tra ripresa e profondi cambiamenti, quello che attende l’export italiano nei prossimi quattro anni. Questo il quadro delineato da “Export Unchained. Dove la crescita attende il Made in Italy”, l’ultimo Rapporto Export di SACE – che insieme a SIMEST costituisce il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP – presentato oggi a Perugia,
Al centro dell’incontro, che si è tenuto presso Confindustria Umbria, con alcune aziende protagoniste dell’export regionale – Gruppo Bazzica, Eles Semiconductor Equipment, Officine Meccaniche Aeronautiche, RPA – le previsioni export per mercati e settori e gli strumenti assicurativo-finanziari attraverso cui le aziende locali possono incrementare la propria competitività a livello globale.
"Questo è un anno positivo per l’export italiano e prevediamo che il trend si mantenga tale per il prossimo triennio – ha dichiarato Livio Mignano, Head of Domestic Network di SACE –. Lo scenario incoraggiante offre buone opportunità per le imprese umbre, che lo scorso anno hanno esportato beni per quasi 3,7 miliardi di euro. Un territorio in cui, nel 2016, SACE e SIMEST hanno mobilitato 404 milioni di euro di risorse in favore di oltre 130 aziende. L’Umbria è una regione ricca di eccellenze e piena di potenzialità che seguiamo da vicino con il nostro ufficio di Perugia.”
"Puntare sull'estero rappresenta un'importante opportunità di crescita per le aziende italiane - ha sottolineato Luca Silla, Responsabile Area Marketing e Business Development di SIMEST –. SACE e SIMEST, unite nel Polo dell'export e dell'internazionalizzazione del Gruppo CDP, offrono un'intera gamma di prodotti assicurativo/finanziari, dedicati sia alle imprese che si apprestano a muovere i primi passi sui mercati internazionali, sia a quelle già presenti all’estero e che hanno l’esigenza di rafforzarsi”.
Andamento dell’export umbro: focus settori e mercati di opportunità
Con quasi 3,7 miliardi di euro di vendite di beni all’estero nel 2016, l’export umbro rappresenta circa l'1% del totale esportato a livello nazionale. Dopo un 2015 in notevole aumento, il 2016 è stato un anno sostanzialmente stabile per le vendite estere della Regione, cresciute dello 0,3%. L'export umbro ha risentito in maniera significativa degli effetti della crisi economica, riuscendo però in breve tempo a superare i livelli del 2009. Nel 2012, con un valore delle esportazioni che ha toccato quota 3,7 miliardi di euro, ha raggiunto il massimo storico.
Buona la performance delle vendite all'interno dell'Ue (+2,8%), che pesano per quasi i 2/3 dell'export regionale. In calo invece le esportazioni verso i Paesi extra-UE (-3,8%).
I primi cinque settori dell’export umbro rappresentano il 71% del totale. Al primo posto la metallurgia (18,1%), seguita dalla meccanica strumentale (17,8%). Al terzo posto si piazza il tessile e abbigliamento (17,1%), mentre al quarto alimentari e bevande (11,8%). Chiude al quinto posto il settore dei mezzi di trasporto (6,0%).
In tre di questi settori le esportazioni umbre sono aumentate. In particolare, il settore dei trasporti ha evidenziato un’ottima performance: +6,1%. A far registrare prestazioni negative sono il settore metallurgico e, in misura minore, il tessile e abbigliamento. Tra i restanti comparti, ottimo l'andamento delle altre attività manifatturiere (+34,3%), dei beni agricoli (+19,9%), del cartario e prodotti in legno (+7,3%).
Le vendite di beni in Germania, Stati Uniti e Francia, che rappresentano quasi il 40% del totale esportato dall'Umbria, sono cresciute nel corso del 2016. In particolare, ottimo l'andamento dell’export verso la Francia (+8,2%), che è stato trainato dalle vendite in settori come prodotti in legno, beni agricoli, mezzi di trasporto e prodotti farmaceutici.
Tra le prime venti destinazioni, le esportazioni umbre sono in forte crescita verso il Belgio (+9,4%), la Russia (4,1%), la Repubblica Ceca (+8,8%), l’Austria (+8,5%), la Corea del Sud (+8,3%) e il Canada (+18,9%). Diminuisce invece l'export verso il Regno Unito (-10,5%), quarto mercato per l'Umbria, e verso la Turchia (-26,7%), undicesima destinazione.
Nei primi sei mesi del 2017 le esportazioni umbre sono cresciute del 5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il trend positivo è dovuto soprattutto alle vendite nei Paesi dell’Unione europea (+5,9%) ma anche a una ripresa dell’export nell’area extra-Ue (+3,2%).
Per quanto riguarda i settori, hanno inciso positivamente i risultati dei mezzi di trasporto, della metallurgia e della chimica. Ancora in difficoltà la farmaceutica, la gomma e plastica e gli apparecchi elettrici, comparti che tuttavia pesano complessivamente meno del 10% del totale. Dopo l’ottima performance dello scorso anno, segna un lieve rallentamento la meccanica strumentale (-2,2%).
Nella prima metà del 2017 sono state numerose le geografie dove l’export umbro è cresciuto con tassi a doppia cifra. Si tratta sia di Paesi europei (Slovacchia, Romania, Repubblica Ceca, Croazia e Albania), sia extra-europei (Corea del Sud, Russia e Brasile). Negativo invece il trend delle vendite verso Stati Uniti, Cina, Paesi Bassi e Polonia.

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