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MARSCIANO - "Nel territorio comunale ci sono vie e luoghi dedicati a imprenditori e proprietari terrieri ma nulla a coloro che in quelle fabbriche e proprietà hanno passato la vita": con questa motivazione il Consiglio comunale di Marsciano ha deciso all'unanimità, su proposta del capogruppo di Rifondazione Comunista Federico Santi, di intitolare una via a Giovanni Proietti Bertolini, "affinché la sua vita sia da esempio per le future generazioni, per il coraggio, il sacrificio e la coerenza in modo che esse possano capire appieno il significato della guerra e degli scempi perpetrati dal fascismo". E in effetti la vita di Giovanni Proietti Bartolini merita profondo rispetto, quel rispetto che gli aveva fatto meritare la medaglia d'onore, riconoscimento assegnato ai cittadini italiani internati nei lager nazisti. Un riconoscimento che però non ha potuto ritirare di persone perché, purtroppo deceduto prima della data di consegna avvenuta nella prefettura di Perugia. Ma la sua storia è per davvero esemplare: giovane militare in Croazia, con il 51esimo reggimento di fanteria, quando l'8 settembre venne firmato l'armistizio, decise come altri di non arrendersi ai fascisti e successivamente, quando venne catturato dai tedeschi, si rifiutò di aderire alla Repubblica Sociale Italiana e per questo fu deportato in Polonia, nel campo di lavoro forzato di Stargard e da qui trasferito poi in quello di Mannheim in Germania, dove rimase fino alla Liberazione. Tornato nella sua Villanova ha ripreso a lavorare come colono ed in seguito come muratore. Una vita semplice, ma eroica, come si vede, una vita senz'altro esemplare che andava perciò indicata, in particolare ai più giovani cittadini marscianesi. Condividi