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Il posto in una delle tende fatte giungere dalla Regione e la possibilità di usufruire dei pasti caldi preparati dalle cucine da campo sono le uniche richieste che giungono ai volontari umbri impegnati a Paganica, uno dei centri più colpiti dal terremoto abruzzese. ''Nessuno si lamenta ma ringraziano soltanto. E la frase più ricorrente è 'grazie a Dio siamo vivi'' dice Maurizio Tesorini, uno dei funzionari impegnati sul campo. I volontari umbri - 120 quelli ora al lavoro, oltre a dirigenti e tecnici - stanno assistendo circa 1.400 persone all'interno di 500 tende. Le cucine da campo servono 4 mila pasti al giorno. ''Ad usufruirne - spiega ancora Tesorini - non sono solo gli sfollati presenti nel campo ma anche quelli rimasti accanto alle loro case lesionate. La gente - spiega ancora il funzionario della protezione civile - è molto dimessa. Avverte le scosse che si susseguono''. Dalla popolazione non giungono richieste particolari ma solo quelle legate alle necessità più impellenti. Come le coperte. ''E per averne una si sono messi cento in fila'' dice ancora Tesorini. "I volontari - spiega ancora Tesorini - stanno reagendo molto bene. Tra qualche giorno sarà avviata una rotazione, con quelli che hanno montato le tende pronti a lasciare il posto a chi svolgerà altre attività. I tecnici inviati dalla Regione cominceranno tra l'altro nei prossimi giorni le attività per verificare l'agibilità degli edifici non crollati". Riguardo alla situazione trovata in zona, Tesorini parla di un "terremoto meno profondo rispetto a quello umbro e quindi che ha fatto più danni. In 20 anni che opero in questo settore - conclude - non avevo mai visto una cosa del genere". Condividi