L'AQUILA - Scosse ce ne sono state ancora: molto forte quella di ieri sera, che alle 19:47 che ha provocato nuovi danni, meno intense invece quelle registrate intorno alle 23:30 e dopo la mezzanotte. Attimi di paura per i 25 mila sfollati de L'Aquila, costretti sotto le tende all'ennesima notte d'angoscia. E di freddo: la temperatura e' calata fino a 4-5 gradi. Troppo poco per chi e' scappato di casa senza vestiti e sulla testa ha solo la sottile tela delle tende montate in fretta e furia dai soccorritori.
Ed anche i pochi che ancora hanno un tetto vero sotto cui vivere, hanno preferito aspettare il giorno in macchina. La paura e il panico sono ancora troppo grandi per infilarsi di nuovo nell'uscio di casa. ''La vede? E' su da 100 anni e non ha subito nessun danno'', dice un uomo con la barba di tre giorni sul volto. ''E' una casa sicura, solida - aggiunge - e dentro potremmo dormire meglio. Ma come faccio a fidarmi dopo che quello che e' successo?''. Dentro la sua auto, parcheggiata sul marciapiede davanti a casa all'inizio di via XX Settembre, ci sono la moglie, i figli e i genitori anziani. ''Stiamo stretti - osserva riuscendo perfino a fare un mezzo sorriso - ma almeno ci scaldiamo''.
I soccorritori, che lavorano ormai da 48 ore, non li hanno dimenticati. Volontari della Protezione civile girano per la citta' e distribuiscono a queste persone una coperta, qualche bevanda calda e una parola di conforto quando i piedi tremano per le scosse dello sciame sismico. Piu' in alto, vicino al centro che ieri sera le forze dell'ordine hanno chiuso per precauzione, si continua a scavare. L'esempio di Eleonora Calesini, 20 anni, estratta viva dalle macerie dopo 42 ore, ha restituito un po' di forza anche ai Vigili del fuoco che scavano alla ricerca dei quattro giovani dispersi sotto le macerie della Casa dello studente e che il Rettore ha dato conunque per deceduti.
Ormai la grossa cesoia messa in funzione ieri pomeriggio ha finito di abbattere l'ala pericolante dell'edificio e tra poco si potra' riprendere a cercare. ''Continuiamo a lavorare - dicono i pompieri - anche se le speranze si fanno sempre piu' flebili''. Ieri il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha indicato in 48 ore il termine delle ricerche. Poi i dispersi, ancora una trentina, andranno ad aggiungersi all'elenco delle vittime. L'ultimo dato fornito dal Centro di coordinamento dei soccorsi parla di 235 vittime e di un migliaio di feriti. Un bilancio ancora provvisorio, in attesa di un nuovo giorno.
Ancora un corpo, l'ennesimo, è stato infatti estratto dalle macerie di un palazzo crollato nella notte tra domenica e lunedi' in via Sant'Andrea, traversa di via XX Settembre, la piu' colpita della citta'. Per i soccorritori sotto le macerie ci sarebbero almeno altre due corpi. Nella via si sta lavorando ora al freddo e con le cellule fotoelettriche. Si scava con le mani li' ed in altri tre punti tragici della strada: la casa dello Studente, la palazzina di quattro piani di fronte ed un altro in via campo di Fossa, traversa di via XX Settembre. In tutti e tre si ritiene ci siano diverse persone sepolte.
E' stato trovato morto anche un altro dei tre giovani studenti frusinati che mancavano all'appello. Si chiamava Nicola Bianchi, 23 anni ed era residente con la famiglia nel comune di Monte San Giovanni Campano, ma da un paio di anni era domiciliato in una palazzina poco distante dall'universita'. Ora si spera ancora per Marco Alviani, 21 anni di Sora e Giulia Carnevale, 23 di Arpino gli ultimi due ciociari ancora dispersi
Comunque il bilancio ufficiale parla ancora di 235. E' stato fornito dal centro di coordinamento dei soccorsi all'Aquila e secondo questo stesso bilancio sarebbero 17 mila le persone assistite e un migliaio i feriti. Come abbiamo visto, però, il numero delle persone che vive fuori dalle proprie abitazioni è ben superiore, compreso probabilmente fra le 25mila e le 30mila unità.
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