FORMAZIONE EDILIZIA.jpg
PERUGIA - L’Umbria si è data la propria legge quadro, “una delle prime in Italia”, sul Sistema formativo integrato regionale (Sfir) che dopo le modifiche al Titolo V della Costituzione, di fatto affida alle Regioni la competenza esclusiva in materia di formazione professionale e le rende compartecipe, cioè concorrente, con lo Stato, dell’insieme di tutta l’istruzione scolastica. A favore dei 27 articoli del testo di legge hanno votato i 12 consiglieri di centrosinistra presenti in Aula. Contro si sono espressi in sette, tutti quelli della opposizione di centrodestra. Fra le novità del testo: la maggior integrazione scolastica, l’insegnamento da proiettare in tutto l’arco della vita, il libretto scolastico inteso come attestato ufficiale del proprio percorso formativo, la Conferenza del sistema integrato regionale, organo consultivo di 29 membri con il compito di individuare gli indirizzi su cui impostare la programmazione; la difesa e lo sviluppo della autonomia scolastica intesa anche come governo decentrato dei processi formativi. All’accusa di aver concepito un provvedimento poco operativo, “in pratica un semplice manifesto di buone intenzioni, privo di strumenti”, formulata dal relatore di minoranza, Massimo Mantovani, l’assessore regionale all’istruzione Maria Prodi ha risposto: “Con lo Sfir l’Umbria esprime e la volontà piena di esercitare il ruolo che la legge le assegna fin dal prossimo mese, perché - come dice il Governo - a maggio avremo il reale passaggio di tutti i compiti alle Regioni”. SCHEDA. SISTEMA FORMATIVO INTEGRATO REGIONALE La legge che disciplina il Sistema formativo integrato regionale (Sfir) si propone di realizzare in Umbria azioni qualificate ed appositi sostegni per garantire ad ogni cittadino il successo scolastico e formativo, in condizioni di parità e fino a far emergere le ; l’inserimento nel mondo del lavoro e il diritto ad un apprendimento esteso a tutto l’arco della vita. Sulla base delle strategie comunitarie fissate a Lisbona, (contro l’abbandono scolastico, per migliorare gli studi di base, incrementare i laureati in discipline scientifiche e i corsi per adulti dai 25 ai 64 anni), il Sistema umbro punta a favorire anche la promozione e l’inclusione sociale, in un quadro di pari opportunità nell’accesso al sistema scolastico. A questa finalità che presuppone l’individuazione di ambiti territoriali definiti e capaci di garantire parametri formativi adeguati, si aggiunge un opportuno servizio di orientamento professionale e scolastico, da realizzare in collaborazione con le famiglie. Il Piano triennale dello Sfir indica obiettivi, strumenti, risorse finanziarie da impiegare e un sistema dei crediti formativi con scambi di esperienze fra le varie istituzioni scolastiche, puntando sulla ’valorizzazione delle buone prassi, dei sussidi e delle metodologie’. Sull’applicazione della legge e sul Piano triennale si esprimerà una Conferenza del sistema formativo integrato, formata da 29 membri, da istituire coinvolgendo gran parte dei soggetti che fanno capo alla formazione. La legge distingue l’obbligo scolastico dal dovere di istruzione e formazione; disciplina l’alternanza scuola, formazione, lavoro e l’apprendistato; pone particolare attenzione alla formazione continua, anche degli adulti occupati, per adattare la forza lavoro alle esigenze della innovazione tecnologica, organizzativa ed informatica delle aziende. Un intero titolo della legge, il quarto, è riservato all’obiettivo qualità del sistema formativo umbro che presuppone il riconoscimento di crediti formativi, la certificazione delle competenze acquisite. Nasce con questo scopo il ‘Libretto formativo del cittadino’ che dovrà certificare tutte le esperienze, formali ed informali, maturate nel corso delle vita. La legge disciplina anche il sistema di accreditamento degli enti titolati a fare formazione, sulla base di parametri prefissati e da monitorare, come pure la riqualificazione degli insegnanti, dal punto di vista didattico e dell’orientamento. Condividi