La Regione Umbria, tramite il servizio Protezione civile e la consulta regionale del volontariato sta gestendo da ieri a Paganica un campo di ricovero dove sono assistite circa mille persone colpite dal terremoto e si prepara all'invio di una seconda colonna mobile per allestire un'ulteriore area di ricovero nelle aree limitrofe.
E' uno degli aiuti per l'emergenza sismica in Abruzzo che sono stati illustrati dalla presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, alla Conferenza delle Regioni che si è riunita oggi pomeriggio a Roma in seduta straordinaria per coordinare gli interventi da assumere dopo il sisma.
''Siamo pronti a inviare in Abruzzo le casette di legno in cui sono stati ospitati i nostri terremotati e che ora sono libere - ha detto, tra l'altro, la presidente umbra - e soprattutto siamo disponibili ad 'adottare' un intero centro terremotato, ad esempio Paganica, dove stiamo già operando, sia per la gestione dell'emergenza che della ricostruzione''.
Oltre a predisporre l'invio di un secondo contingente del volontariato umbro nelle aree terremotate, ha detto la presidente, la Regione Umbria sta individuando una task force di tecnici, in collaborazione con le Province di Perugia e Terni, le amministrazioni pubbliche, oltre a liberi professionisti iscritti agli ordini professionali e debitamente formati, per la valutazione dell'agibilità degli edifici danneggiati dal sisma.
Si sta attuando una ricognizione della disponibilità di container eventualmente utilizzabili per fronteggiare l'emergenza. Le strutture sanitarie umbre, in particolare gli ospedali di Terni e Foligno, hanno accolto alcuni feriti provenienti dalle zone terremotate e si è reso disponibile personale medico ed infermieristico, oltre alle associazioni degli psicologi, per svolgere ulteriore attività assistenziale.
Allo stesso tempo si stanno verificando le segnalazioni di danni che interessano il territorio umbro, pervenute alla sala operativa regionale a seguito dello sciame sismico. La Regione Umbria, ha detto ancora la presidente Lorenzetti, ha raccolto la disponibilità di numerose famiglie umbre che spontaneamente si sono dette pronte ad ospitare, nelle proprie abitazioni, le persone attualmente sfollate ed in attesa di ricovero.
Stessa disponibilità è stata manifestata da alcuni alberghi umbri e sono numerose anche le ditte private umbre che hanno formalmente comunicato la disponibilità a fornire uomini e mezzi per collaborare nelle aree terremotate, sia singolarmente sia attraverso le associazioni di categoria. Gli Ordini professionali di Ingegneri e Architetti e il Collegio dei Geometri hanno messo a disposizione i loro iscritti per le attività di valutazione dell'agibilità.
Nel suo intervento, la presidente Lorenzetti aveva fatto innanzitutto un resoconto delle iniziative umbre attuate, a cominciare dall'attivazione fin da subito la scossa delle 3.32 della Sala Operativa Regionale, aperta alle 4 con personale del Servizio Protezione Civile. Alle 8.30, su richiesta del Dipartimento della Protezione Civile, è partita una delegazione regionale costituita da sei tecnici che hanno effettuato una prima ricognizione sul territorio, al fine di collaborare ad impostare la valutazione dell'agibilità delle strutture pubbliche e delle abitazioni, e per definire le modalità di partecipazione dei soccorritori umbri e per valutare gli interventi tecnici per l'allestimento del campo a Paganica, la località assegnata, circa 7 mila abitanti, frazione dell'Aquila da cui dista 7 chilometri.
Alle 10, ha riferito ancora la Lorenzetti, si è riunita la Consulta regionale del volontariato di protezione civile con il coordinamento della Regione, per valutare ed organizzare le disponibilità per la partenza immediata, in costante contatto con il Dipartimento della Protezione Civile, per allestire le aree di ricovero nelle zone colpite dal sisma. Al Capi, Centro Assistenziale di Pronto Intervento della Regione Umbria, situato a Magione, funzionari regionali hanno organizzato, in collaborazione con la Consulta Regionale di Volontariato, mezzi, materiali, suppellettili e cucina da campo per allestire un'area di ricovero completa in grado di ospitare 250 persone.
In particolare, dal Capi sono state inviate 30 tende, 2 impianti elettrici completi per tendopoli oltre a 200 posti letto, 1 padiglione igienico mobile, 3 torri faro, 1 generatore da 120 kw. Durante la mattinata di ieri, istituzioni, strutture tecniche ed operative dell'Umbria, si sono riunite e impegnate per concorrere alla gestione dell'emergenza. Alle 13, ha ricordato la presidente della Regione Umbria, dall'aviosuperficie di Terni è partito il primo contingente del volontariato umbro che verrà sostituito, il prossimo 13 aprile, da un'ulteriore squadra di volontari. La colonna mobile, arrivata a Paganica alle 17, coordinata da tre funzionari del Servizio Protezione Civile della Regione Umbria, è costituita da 114 volontari di 17 organizzazioni di volontariato dell'Umbria, con 34 mezzi di trasporto, tra cui 4 camion con rimorchio.
Allo stesso tempo, nel pomeriggio di ieri, si è provveduto ad organizzare su richiesta dell'Adisu (Agenzia per il diritto allo studio universitario), l'assistenza a circa 50 studenti sfollati dalla casa dello studente crollata. L'assessore regionale alla Protezione Civile Vincenzo Riommi - ha riferito inoltre la presidente - insieme a Sandro Costantini, dirigente del Servizio Protezione Civile, e a Valeria Poggi, responsabile della Sezione Volontariato, hanno raggiunto Paganica per seguire da vicino l'operato del contingente umbro e per definire, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile, eventuali future azioni da intraprendere. Durante la scorsa notte, al Capi di Magione è proseguita la raccolta di mezzi e materiali comprendenti 200 posti letto, 45 tende, 610 coperte, 4 padiglioni igienici mobili.
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