Rivoluzione d’ottobre 1917 – 2017 cent’anni dopo
In questi giorni sono molte le iniziative che dibattono l’evento più importante del XX secolo.
La storia del ‘900 è infatti segnata da quei “dici giorni che sconvolsero il mondo”: per la prima volta nella storia dell’umanità le classi subalterne conquistavano il potere grazie al genio politico di Lenin.
Grande era l’euforia per questa opportunità storica che si apriva di fronte agli operai, ai contadini, ai soldati che tramite i soviet (consigli) intendevano governare e cambiare il mondo, convinti che le loro gesta fossero ripetute da tutto il proletariato europeo, ormai esausto della terribile e disumana guerra mondiale in corso che colpiva in modo spietato soprattutto i più deboli. E grande era anche la convinzione che ciò accadesse anche da parte di tutto il gruppo dirigente del Partito Bolscevico.
La storia andò diversamente, in Germania la rivolta spartachista fu repressa nel sangue e i suoi leader, Rosa Luxemberg e Karl Liebknecht, assassinati; in Ungheria la repubblica dei Soviet ebbe breve vita, in Italia il biennio rosso si concluse con l’instaurazione della dittatura Fascista. In URSS si affermò la teoria del “socialismo in un solo paese” e si consolidò brutalmente il potere di Stalin.
Ma nonostante questo, per certi versi, tragico percorso, come comunque si è rilevato, l’URSS ha sempre rappresentato la possibilità concreta, per il mondo intero, di costruire un modello sociale ed economico alternativo al capitalismo e per quasi tutto il 900 ha svolto questo ruolo.
C’è ancora da studiare quale siano state le cause reali che hanno determinato il crollo definitivo di quello Stato, le ragioni storiche che hanno finito per depotenziare un sistema che era riuscito ad abbattere l’analfabetismo, ad industrializzare un intero paese, a competere con il forte potere occidentale, a sconfiggere il nazismo e liberare l’Europa dalla follia raziale e da uno dei regimi più sanguinari che l’umanità intera abbia mai conosciuto.
Nei nostri giorni ogni idea alternativa al capitalismo trova una difficoltà enorme, non solo ad affermarsi, ma solamente ad essere ascoltata, pensata, riflettuta. Non tanto per quanto riguarda l’ideale comunista, ma soprattutto per qualsiasi idea che si ponga come obiettivo la costruzione di una società di uomini liberi ed uguali, dove il concetto di democrazia si coniughi con quello dell’uguaglianza.
Martedì 7 novembre alle ore 21.00 a Torgiano volgiamo comunque ricordare, cent’anni dopo, quel giorno.
Pensiamo che quell’avvenimento non rappresenti solo una parte politica, ma che invece sia un patrimonio di tutta l’umanità.
Oggi, nel XXI secolo, possiamo affermare che per tutto il ‘900 non si sia combattuta la cosiddetta Guerra Fredda fra chi rappresentava il bene (l’occidente) e chi rappresentava il male (L’URSS). Non esisteva affatto una contrapposizione fra il “bene” e il “male”. Era una lotta di potere, prima di tutto economico, che l’occidente ha combattuto senza scrupoli, determinato ha sconfiggere non solo uno Stato, ma prima di tutto l’idea che una qualsiasi società potesse essere organizzata in modo alternativo da quello concepito dal liberismo economico.
Proietteremo così il famoso film di Sergej Ejzenstejn “Ottobre” e leggeremo alcune pagine tratte dal libro “I dieci giorni che sconvolsero il mondo” di John Reed, un diario diretto dei principali avvenimenti di quei giorni vissuti dal famoso giornalista americano, deceduto a Mosca nel 1920, sempre convinti che la storia non sia finita, ma, al contrario, abbia ancora molto da raccontare.
Attilio Gambacorta
Associazione culturale Umbrialeft

Recent comments
12 years 15 weeks ago
12 years 15 weeks ago
12 years 15 weeks ago
12 years 15 weeks ago
12 years 15 weeks ago
12 years 15 weeks ago
12 years 15 weeks ago
12 years 15 weeks ago
12 years 15 weeks ago
12 years 15 weeks ago