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Dal nostro inviato a L'Aquila, Nicola Bossi Ci sono i primi bilanci ufficiali della tragedia di L'Aquila e provincia dopo il sisma di ieri notte: 157 le vittime, 1.500 i feriti circa, di cui 300 direttamente medicati nell'ospedale da campo di piazza d'Armi. Sono 50mila gli sfollati. Il centro storico di L'Aquila di fatto non esiste più. Il Duomo, il campanile, le case, i palazzi nobiliari e i caratteristici vicoli sono totalmente inagibili. Molte delle strutture restano su quasi per miracolo. In via XX Settembre si continua invece a scavare soprattutto su una palazzina di quattro piani dove i dispersi sono ancora 35. Oggi l'unico sorriso vero che si è potuto raccogliere in mezzo alle macerie è stato quello di una ragazza di 13 anni, Francesca. Dieci ore passate sotto le macerie e poi il ritorno alla luce. Viva. Cosciente a tal punto da sorridere ai suoi soccorritori e dire il suo nome. Seicento metri più avanti, nella stessa via, più disperazione che salvataggi. Figli che hanno perso entrambi i genitori. Intere famiglie con bambini spazzate via. Resta soltanto la speranza - come accaduto in Molise ma anche nei terremoti degli anni '70 - di ritrovare anche a distanza di più di un giorno persone ancora in vita. Quattro le tendopoli. La più grande quella di piazza d'Armi, dove è stata allestita anche una straordinaria cucina da campo. Ci sono file lunghe ma composte per prendere la cena. Sono ancora poche le tende piazzate nei quattro siti, ma servono almeno per dare un tetto ad anziani, feriti e bambini. E gli altri? Arriveranno roulotte, arriveranno altre tende ma nelle prossime ore. Per questo si stanno organizzando autobus per portare parte degli sfollati negli hotel lungo la costa abruzzese. Le mete: Pescara, Giulianova, Roseto e altre ancora. La notte nelle tende purtroppo si passa al buio. Per molte famiglie è tempo di chiudere gli occhi in attesa del nuovo giorno. E domani l'organizzazione già impeccabile della Protezione civile di tutto il Paese, sarà perfezionata. La dignità del popolo della provincia dell'Aquila è straordinaria. Nessun lamento, nessuna polemica ma soltanto la voglia di sentire ancora buone notizie sui ritrovamenti sotto le macerie. Eh già perchè per queste persone, seppur la casa è la vita, il mattone non varrà mai quanto quel sorriso di Francesca uscita dalle macerie in via XX Settembre. Condividi