Terni/ Art.1 Movimento Democratico e progressista si presenta
Nasce anche a Terni Art.1 M.D.P. (movimento democratico e progressista) per volontà di compagne e compagni che in questi anni hanno militato, e molti per tanto tempo, e si sono impegnati in diversi luoghi e forme della sinistra politica e sociale. E’ questa storia, questa consapevolezza che ci ha fatto ritrovare insieme. Da qui il nostro appello: vogliamo che, anche nel nostro territorio, come per il Paese, si apra una nuova stagione per la sinistra, che rimetta al centro i temi del lavoro, della qualità dello sviluppo, dell’ambiente, dei diritti sociali e civili affrontando concretamente la lotta alle disuguaglianze.
La nostra città è pienamente coinvolta nella devastante crisi che in questo decennio ha investito tutto il Paese: gli indicatori economici e sociali, lo confermano. Terni ha vissuto dal dopoguerra ad oggi, diversi periodi di crisi, taluni anche molto duri, quasi sempre legati ai processi di ristrutturazione del sistema industriale. E tuttavia, seppure in mezzo a molte difficoltà, sempre la comunità cittadina è riuscita a reagire, indicando e battendosi per soluzioni spesso difficili ma largamente condivise. In questa battaglia per lo sviluppo della città, Terni si è incrociata positivamente con l’impegno regionalista e con quello più generale, volto ad introdurre nel paese profondi cambiamenti.
Oggi ci sembra di essere entrati in un’altra fase, ancor più complicata, la crisi infatti sta mettendo a dura prova la tenuta sociale della città, mentre i cittadini per la prima volta non intravedono con chiarezza obiettivi e ne tantomeno strategie elaborate dalla politica in grado di invertire le tendenze negative in atto. Ci sembra che a fronte delle difficoltà, soprattutto di natura economica, rischia di prevalere in alcune occasioni l’idea di racchiudersi in se stessi, facendo venire meno quel senso di solidarietà civile e sociale che pur nelle differenze, in tante occasioni ha unito la città e la comunità rappresentandone la risorsa più preziosa.
Ed è da questa risorsa preziosa, che è insieme sociale e politica, che occorre anche oggi partire per riaprire una prospettiva sul futuro. La “sensazione di non farcela” delle persone e delle famiglie, rischia di portare consenso alle forze populiste e di estrema destra. Il PD , che nel nostro territorio, raccoglie tanta parte della sinistra ,”chiuso tra lotte interne al gruppo dirigente e autosufficienza, non è stato capace in questi anni di indicare soluzioni azioni credibili.
In questo contesto, c’è una novità, che in passato non si era mai manifestata: la sinistra, che, ad eccezione “del periodo Ciaurro”, è stata sempre forza di Governo nel nostro territorio, in una parte consistente di popolazione è oggi considerata corresponsabile della crisi che si sta vivendo e non all’altezza per risolverla. La stessa sinistra che a Terni ha sempre rappresentato una larga maggioranza dei cittadini, punto di riferimento politico-culturale a cui guardare perché in grado di indicare obiettivi, soluzioni e strategie. Da qui tanti interrogativi, un’ incertezza ed un ansia che sentiamo attraversare tutta la città.
Sicuramente la contrazione delle risorse ha determinato una pesante crisi finanziaria del Comune, della provincia e del sistema delle autonomie locali e regionali. Contrazione in parte dovuta ai mancati trasferimenti dallo Stato agli enti locali ed in parte, proprio per il perdurare della crisi economica, alle minori entrate dirette dovute per le imposte municipali oltre alla grave situazione debitoria per l’alto livello di mutui a cui il Comune deve far fronte. Tutto questo però non giustifica di per se il collasso dell’azione di Governo della città.
Ecco. La situazione è difficile, ma la sinistra ha l’obbligo morale e politico di indicare vie nuove, obiettivi chiari su cui mobilitare le forze più importanti della città, per costruire e dare futuro a tutta la comunità. Serve discontinuità. Per questo noi di Art.1 M.D.P. ci impegniamo anche a Terni a costruire una nuova “formazione di sinistra”, plurale, popolare e riformista che muovendo da valori storici della sinistra, lavoro, uguaglianza, solidarietà, libertà, sappia affrontare le sfide del futuro. In questa direzione ci impegniamo nei prossimi mesi ad organizzare un confronto delle forze di sinistra, del civismo che in diverse modalità sono presenti nel territorio.
Occorre battere la sfiducia che coinvolge migliaia di elettori di sinistra che in questi anni anche a Terni o non hanno partecipato al voto o si sono orientati verso il voto di protesta. Per far questo e per costruire una svolta è necessario un nuovo protagonismo sociale e politico, l’impegno di una soggettività, in grado di indicare obiettivi chiari ed azioni politiche coerenti. In questi anni con il “Berlusconismo” prima con il “Renzismo” poi, nel paese abbiamo assistito ad un costante disconoscimento del ruolo della rappresentanza sociale e a tentativi di restringimento degli spazi di libertà e di partecipazione. Il “decisionismo” rispetto alle necessarie azioni riformatrici è stato il tratto comune tra le due esperienze politiche.
Prima di tutto attorno alle problematiche del lavoro, questa strategia ha determinato una sistematica azione di sgretolamento del sistema dei diritti e delle tutele. A livello locale come in quello nazionale si è agito nei fatti con una modalità che ha determinato un costante restringimento dei momenti di confronto sulle varie problematiche che investono il territorio. Noi ci impegniamo ad essere una soggettività politica che riprende in mano la bandiera della partecipazione e della democrazia.
E’ necessario, anche nella nostra città, iniziare una grande stagione di confronto, di dibattito, di partecipazione sugli obiettivi e sulle priorità che occorre definire per aprire una fase di sviluppo segnata da una forte qualità sociale e da una nuova stagione dei diritti del lavoro. Una nuova idea dello sviluppo, le scelte di politica ambientale e le politiche urbanistiche, il ruolo territoriale di Terni, la modernizzazione dei servizi, la formazione, il welfare municipale, devono essere al centro di questo nuovo processo politico. Il tema del lavoro di qualità, di nuovi orizzonti di crescita e di innovazione del nostro sistema produttivo e dei servizi può trovare concretezza solo attraverso un reale e ricco, processo di partecipazione del mondo del lavoro, delle forze intellettuali e scientifiche e del mondo dell’impresa propensa all’innovazione. Il ruolo territoriale di Terni, le scelte di area vasta da compiere, anche nella direzione di processi di integrazione dei livelli istituzionali deve essere un tema di confronto ampio e non relegato a scelte di singoli gruppi di potere.
Esempio concreto è rappresentato dall’assenza di un dibattito partecipato rispetto al processo riorganizzativo delle agenzie regionali e dell’università lungo una linea che ha determinato un impoverimento dell’area ternana rispondendo a logiche di centralizzazione.
Anche le “problematiche ambientali” del territorio dovute a più fattori, industria, morfologia del territorio, mobilità e stili di vita, necessitano di un piano strategico intersettoriale da realizzare con una forte condivisione. La lotta alla povertà, la riorganizzazione del welfare municipale debbono rappresentare i contenuti prioritari, sconfiggendo ogni visione che, guardando esclusivamente alle risorse finanziarie disponibili, finisce per ridurre la qualità e la quantità dei servizi.
La sinistra a Terni come in Italia, se vuol tornare ad essere punto di riferimento di chi vuole battersi per un paese moderno all’insegna della giustizia sociale, della valorizzazione delle differenze, del lavoro e della crescita di qualità, deve percorrere vie nuove. Noi di Art.1 M.D.P. ci sentiamo parte di questo processo e ci rivolgiamo perciò, per un cammino comune, a tutte quelle forze, culturali, sociali, civili e politiche che avvertono la necessità di una svolta e di un nuovo protagonismo comune.

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