Stefano Vinti, presidente gruppo regionale Prc
Carlo Spadini, segretaria regionale Prc- Umbria
PERUGIA - Rifondazione comunista dell’Umbria esprime profonda preoccupazione per la crisi del polo chimico ternano, colpito in questi primi mesi del 2009 da forti elementi di criticità, come avvenuto alla Novamont, e alla Sgl Carbon di Narni Scalo, con la chiusura del reparto impianti chimici per la manutenzione degli scambiatori industriali, che è costato il posto a cinque lavoratori più altri due interinali.
Ora la situazione alla Sgl Carbon si sta aggravando: la prospettiva è la riduzione delle commesse del 50 per cento, un fatto che probabilmente non porterà soltanto alla cassa integrazione per molti lavoratori dell’azienda narnese. Perché dietro alla decisione della direzione di cercare un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali nazionali, chiudendo i canali di dialogo con la rsu aziendale, potrebbe esserci la ricerca di un provvedimento ben più drastico: la fermata della produzione per almeno sei mesi e la messa in mobilità lunga per molti lavoratori della Sgl Carbon.
Sarebbe un colpo insopportabile per un territorio che già vive una situazione di sofferenza economica e produttiva che si va ogni giorno aggravando sotto i colpi della crisi finanziaria internazionale: a rischio sarebbero 146 posti di lavoro, che comprendendo anche l’indotto arriverebbero alla preoccupante cifra di circa 200 unità lavorative. Chiediamo un intervento urgente della Giunta regionale e dell’assessore alle attività produttive perchè al più presto la direzione aziendale riapra il confronto con la rsu aziendale e l attivazione delle istituzioni, dalla regione agli enti locali, per rompere l’isolamento in cui sembrano essere stati lasciati i lavoratori del comparto chimico ternano.
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