PERUGIA - "Dibattiti, tavole rotonde appelli contro la violenza: il risultato è spesso sconfortante, come hanno avuto modo di verificare ieri a Foggia, giocatori, tecnici e tesserati del Perugia Calcio, che sono stati oggetto di minacce, insulti e colpi “proibiti” da parte di alcuni addetti al servizio di sicurezza dello stadio
Zaccheria".
Con questa premessa inizia una nota stampa della solcietà perugina che continua così: "In questa situazione difficile il Perugia si è trovato non solo a Foggia ma anche in altri campi, per cui intende denunciare il comportamento antisportivo e peggior ancora violento, indirizzando una dettagliata relazione dei fatti alla presidenza della Lega Pro ed alla Procura Federale della FIGC. Il Perugia Calcio si riserva infine di valutare attraverso il proprio legale di fiducia, Avv. Mattia Grassani, l’ipotesi di ricorrere alle vie ordinarie, civili e penali, per tutelare i danni patiti dal propri tesserati".
"Gli sportivi perugini, ma anche quelli che amano il calcio senza colori o tifo, che di persona o attraverso i filmati televisivi hanno potuto rendersi conto di quanto insoddisfacente sia stato sotto il profilo tecnico e disciplinare l’operato dell’arbitro designato per l’incontro, Sig. Matteo Bergher di Rovigo, converranno con la Società che non si può restare inermi di fronte a situazioni come quelle che si sono verificate allo
Zaccheria".
"Il Perugia Calcio - conclude la nota - è l’unica società professionistica italiana che, a tutt’oggi, non ha mai visto assegnarsi dai direttori di gara alcun calcio di rigore a proprio favore, mentre sono state frequenti le decisioni penalizzanti che ne hanno minato il cammino sportivo. L’auspicio convinto è quello che sulla strada del Perugia non si frappongano più arbitraggi tanto inadeguati, come quello del suddetto arbitro Bergher".
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