UniCredit: un Agritalk per le imprese del settore agroalimentare
PERUGIA – Il settore agroalimentare genera un giro d’affari di 50 miliardi di euro e contribuisce per il 2% al valore aggiunto totale (dati Istat), confermando un trend anticiclico grazie a una crescita del 3,5%, dal 2008 al 2016, a fronte di un calo del 13,6% del settore industriale. Per questo, UniCredit crede nel ruolo dell’agroalimentare come volano per la crescita del Paese e si sta impegnando per supportarlo a 360 gradi.
Il rapido sviluppo dell’Agritech, con un crescente numero di startup italiane che puntano sull’agricoltura, e un potenziale ancora tutto da esprimere sull’export, sono i tratti peculiari di un business che richiede formazione continua e sempre più conoscenze specifiche per far fronte a un profondo periodo di trasformazione e innovazione, testimoniato dallo sviluppo di nuove tecniche di coltivazione e agricoltura di precisione, dai nuovi processi produttivi e di distribuzione e da una crescente attenzione alla tracciabilità del prodotto e della filiera produttiva.
Di questi trend in atto e di come UniCredit si stia adoperando per consentire ai propri clienti di coglierne le alte potenzialità, si è parlato ieri nel corso dell’Agritalk tenutosi presso la Tower Hall UniCredit di Milano con 77 sedi di UniCredit collegate in streaming in tutta Italia, con 2.247 partecipanti in rappresentanza di 1.844 aziende che hanno avuto la possibilità di interagire in diretta e di porre domande ai relatori mediante una piattaforma di instant feedback.
In Umbria l’Agri Talk è stato anche l’occasione per parlare del Protocollo che Regione Umbria e UniCredit stanno definendo per sostenere la crescita del comparto agricolo territoriale. Il protocollo comprenderà una sezione “finanziaria” consistente in un finanziamento chirografario con garanzia ISMEA con un plafond di 10 milioni e ed una sezione qualitativa con interventi destinati al sostegno delle start up, alla internazionalizzazione e digitalizzazione ed alla educazione bancaria-finanziaria delle imprese del settore.
Obiettivo generale è quello di attivare un dialogo costante, quello tra aziende agricole e banca, che permette di trovare le soluzioni finanziarie più idonee a soddisfare le esigenze legate alle diverse fasi di produzione dell’impresa.
Questo in sintesi l’elenco dei contributi che hanno caratterizzato il dibattito:
Dopo i saluti dei Manager di Territorio di UniCredit, Andrea Casini, Co-Head UniCredit Italy ha aperto i lavori; ha quindi preso la parola Filippo Renga, Direttore dell’Osservatorio Smart AgriFood School of Management Politecnico di Milano, che ha illustrato come l’innovazione aggiunga valore alla tradizione agricola italiana con l’avvento delle nuove tecnologie (l’agricoltura di precisione, le nuove tecniche di coltivazione il vertical farming, i Big Data); Fabio Brescacin, Presidente EcorNaturaSì SpA, ha poi parlato di “Food revolution” e mutamento dei processi di trasformazione e distribuzione, illustrando il case history di NaturaSI, la principale rete di distribuzione del bio in Italia; mentre Francesco Marandino, Fondatore e AD di Penelope Spa ha spiegato come la tracciabilità e la digitalizzazione dell'intera supply chain "from field to fork" rappresentino un supporto alla valorizzazione dell’eccellenza dei prodotti Made in Italy; Costantino Vaia, Direttore Generale del Consorzio Casalasco del pomodoro, ha illustrato in che modo si stia declinando l’innovazione di filiera nel consorzio e quali siano strategie adottate per introdurre il cambiamento tecnologico all’interno dei propri processi, nell’aggregazione e nelle politiche della filiera; infine Massimo Macchitella, responsabile per UniCredit di Small Business & Financing Products, ha presentato “UniCredit per l’Agricoltura”.
L’Agritalk rientra nel più ampio alveo degli UniCredit Talk, un nuovo concept educational lanciato dalla Banca nel 2016: il format prevede conversazioni tra esperti e imprenditori con l’obiettivo di formare e informare le imprese sulle sfide strategiche e le tendenze che stanno rivoluzionando i loro business.

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