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In una conferenza stampa che si è tenuta stamani a Palazzo Cesaroni, il capogruppo di Rifondazione comunista Stefano Vinti ha presentato una proposta di legge regionale con la quale si chiede l’istituzione di un reddito sociale per i disoccupati, gli inoccupati o i lavoratori precariamente occupati attraverso una erogazione monetaria non superiore a 7mila euro l’anno e un sostegno di tipo indiretto, a carico di Province e Comuni, consistente in tariffe ridotte sui mezzi pubblici, gratuità dei libri di testo scolastici, contributi al pagamento delle bollette relative a servizi pubblici e, nell’ambito delle risorse disponibili, contributi per ridurre i canoni di locazione. Potranno beneficiare di tali misure i lavoratori con un reddito personale imponibile, riferito all’anno precedente, non superiore a 8mila euro, che non abbiano maturato i requisiti per il trattamento pensionistico, che siano iscritti alle liste di collocamento dei Centri per l’impiego e che risultino residenti nella nostra regione da almeno 24 mesi. Nella conferenza stampa Vinti ha snocciolato le cifre della crisi economica che sta attraversando anche la nostra regione: “La crisi della Merloni – ha rilevato - pone a rischio duemila posti di lavoro, mille nello stabilimento di Gaifana e altri mille nell’indotto, mentre nel ternano la Thyssen Krupp ha messo in cassa integrazione 1.600 operai, ai quali se ne aggiungono altri 1.500 nell’indotto metalmeccanico, mentre la Novamont ha chiuso e per la Sgl Carbon di Narni si prevede una massiccia richiesta di cassintegrazione. Nell’Alta Umbria la crisi si fa sentire nelle produzioni metalmeccaniche del ciclo dell’auto, con tremila lavoratori in cassa integrazione, senza dimenticare – ha aggiunto – la crisi che ha colpito il settore della ceramica, che in quattro anni ha dimezzato gli addetti”. “Ma la cosa più preoccupante – secondo Vinti – è che l’otto per cento delle famiglie umbre vive sotto la soglia della povertà e un altro otto per cento è sull’orlo di quella soglia, mentre le imprese in crisi non chiedono più la cassa integrazione, ma passano direttamente ai licenziamenti”. A testimonianza di queste affermazioni il capogruppo del Prc-Se ha portato con sé in conferenza stampa due lavoratrici della “Limoni”, azienda che ha licenziato senza preavviso 60 dipendenti nel magazzino di Perugia. Alla conferenza stampa erano presenti anche il segretario provinciale del Prc, Enrico Flamini, ed il rappresentante di Socialismo 2000 Franco Calistri. Entrambi hanno rimarcato il fatto che dal 1993 l’Europa riconosce il reddito sociale, con le sole eccezioni di Italia e Grecia. Condividi