PERUGIA - "I consulenti del pm continuano a portare acqua al mulino dell'accusa, con argomenti a volte privi di scientificita' sotto il profilo medico legale e altre volte con argomenti scientifici del tutto contestabili e ai quali si possono dare sempre due interpretazioni". Cosi' uno dei legali di Amanda Knox, l'avvocato Luciano Ghirga, al termine delle deposizioni di oggi davanti alla Corte d'Assise di Perugia del medico legale Vincenza Liviero e del ginecologo Mauro Marchionni, consulenti del pm nell'ambito del processo che vede imputati Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher.
"Sono udienze difficili - ha affermato l'avvocato Ghirga -, con ragionamenti gia' fatti in udienza preliminare e nell'incidente probatorio, sull'ora della morte, la ferita e il coltello e che vengono riproposti senza nessuna modifica".
L'avvocato ha quindi parlato di "scontro frontale". "Per noi quel coltello (quello sequestrato nell'abitazione di Raffaele Sollecito e nel quale sono state rilevate tracce di dna di Amanda Knox e Meredith kercher, ndr) non e' l'arma del delitto e rimane lo scontro sulla partecipazione di una o piu' persone nell'omicidio".
Per il legale quella fatta dai consulenti dell'accusa "non e' una deduzione, ma una ipotesi di lavoro non correlata da elementi scientifici e che, alla fine, non puo' escludere ne' che si tratti di una sola persona ne' che si tratti di piu' persone". "Hanno suonato le loro trombe e noi suoneremo le nostre campane", ha concluso Ghirga.
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