di Daniele Bovi
“Ma che colpo di stato – attacca l’onorevole Pietro Laffranco -, a uno di quelli che hanno scritto il comunicato di ieri (quello dei partiti di centrosinistra che attaccavano la lettera prefettizia, ndr) ho detto de fa meno ‘l bamboccio”.
Così dunque, con questa battuta in perugino, l’onorevole Laffranco, circondato dallo stato maggiore del centrodestra umbro, questa mattina durante la conferenza stampa convocata al quartier generale di via Fani. In sostanza, il centrodestra ha difeso a spada tratta l’operato del ministero, facendo una precisazione: “Gli organi che sono stati attaccati, in particolare due direzioni generali – continua Laffranco -, sono organi indipendenti. Mi stupisce che un parlamentare della repubblica come Bocci (del Pd, ndr) tiri in ballo istituzioni indipendenti dello stato”. Di più: “Quanto successo – attacca l’onorevole – rappresenta la sconfitta totale dell’amministrazione di centrosinistra, che non ha ascoltato i buoni consigli dei consiglieri qui presenti”.
L’idea che Laffranco fa passare, è quella che tutto sommato al centrosinistra comunale gli uomini del Pdl hanno fatto un favore: “Non c’era nessun interesse strumentale in quello che abbiamo fatto. Anzi tirare ora fuori la questione è stata la cosa migliore, tanto prima o poi sarebbe venuta fuori. Ma ve l’immaginate cosa sarebbe successo se la cosa fosse venuta fuori dopo le elezioni?”.
Che gli uomini del Pdl abbiano messo su tutto questo bailamme per senso delle istituzioni senza essere minimamente solleticati dall’idea di infilzare la maggioranza in vista delle elezioni, fa un po’ sorridere. Laffranco comunque continua nella sua invettiva, prendendosela con “l’arroganza del centrosinistra che viene da 60 anni di potere incontrastato. Pensavano di poter fare i comodi loro essendosi già spartiti le circoscrizioni. In realtà hanno solo commesso un errore stupido e marchiano”. Laffranco poi crede che “le elezioni, per quello attiene il rinnovo dei consigli circoscrizionali, non si possano fare. La nostra proposta, per evitare sprechi, è che vengano accoppiate alle regionali del 2010”.
Se proprio volessimo parlare di sprechi, a Laffranco bisognerebbe chiedere come mai il suo partito, per lisciare il pelo alla Lega, mandi a votare gli italiani tre domeniche di fila il prossimo giugno non accorpando il referendum sulla legge elettorale al primo turno delle amministrative. Il giochino, così come calcolato dagli autorevoli economisti de Lavoce.info, costa 400 milioni di euro. Ma torniamo alle circoscrizioni così come disegnate dal centrosinistra. E qui partono le bordate di Laffranco che attacca la supposta logica spartitoria che avrebbe fatto da base alla riorganizzazione: “La vera vergogna – attacca – è il modo in cui sono state ridisegnate. Alla base di tutto c’è una scelta politica per impedire qualsiasi altro tipo di rappresentanza”.
Seduto con gli uomini del Pdl c’è anche Pino Sbrenna, candidato per la corsa a palazzo dei Priori. Anche lui dice la sua: “L’omogeneità – dice – non è stata rispettata. Il documento del prefetto è segno di rispetto della legalità. Le circoscrizioni – dice – sono strumento di sussidiarietà e di democrazia. Speriamo in futuro di poterle ridisegnare noi”.
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