Paolo Ferrero
Benvenuti a Roma. Grazie di essere qui, a questa grande manifestazione organizzata dalla Cgil, per dire con chiarezza che il movimento operaio non è disponibile a pagare una crisi che altri hanno prodotto. Con la vostra forza e il vostro impegno è possibile sconfiggere governo e Confindustria che con l'accordo separato sulla contrattazione vogliono ridurre ulteriormente i salari e le pensioni. Con la vostra forza e il vostro impegno è possibile sconfiggere quel disegno eversivo che vuole distruggere la contrattazione collettiva e il sindacato e manomettere la Costituzione per ridurre la democrazia nel Paese ad un plebiscito.
Noi siamo qui, con voi, per costruire, insieme, un' opposizione sociale e politica che sia in grado di proporre un'alternativa. Per uscire dalla crisi e dalle politiche che l'hanno prodotta: aumentare salari e pensioni, bloccare i licenziamenti e garantire a tutti ammortizzatori sociali decenti, varare un intervento pubblico in economia finalizzato alla riconversione ambientale e sociale dell'apparato produttivo. Un' alternativa che allarghi la democrazia nel paese e nei luoghi di lavoro, a partire dal vostro diritto di decidere sugli accordi che vi riguardano.
Le risorse ci sono. In questi anni in Italia - anche a causa della concertazione - sono stati ridotti i salari e le pensioni ma sono aumentati i profitti, le rendite, le spese militari; è cresciuto il numero dei ricchi. I soldi per uscire dalla crisi bisogna prenderli dalle tasche di chi li ha e ridistribuirli verso il basso: salari, pensioni, ammortizzatori sociali, allargamento dello stato sociale. Per uscire dalla crisi è necessaria più giustizia sociale: solo garantendo a tutti e a tutte di arrivare a fine mese e costruendo uno sviluppo basato sul rispetto dell'ambiente è possibile uscire dalla crisi.
Noi siamo qui perché pensiamo che questa manifestazione non sia un punto di arrivo ma un punto di partenza. Non basta più difendersi posto di lavoro per posto di lavoro, categoria per categoria, problema per problema. In tutta Europa i lavoratori si stanno ribellando alla crisi. Occorre costruire anche in Italia un grande movimento di massa contro la crisi, che unifichi tutte le vertenze e indichi con chiarezza l'alternativa, che obblighi chi governa a cambiare indirizzo.
L'opposizione parlamentare procede a corrente alternata. Così non si va da nessuna parte. La crisi è troppo profonda, l'attacco di governo e confindustria troppo grave per poterlo affrontare con furbizie e politicismi. Per battere la crisi, per battere le destre è necessario costruire una grande opposizione sociale. Noi vi proponiamo di farlo insieme, in tutto il Paese. Da questa crisi si può uscire solo rimettendo al centro la dignità e i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Buona manifestazione a tutti e tutte.
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