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TERNI – L’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Terni ha pianificato un nuovo campo di gara a Pescecotto, nel comune di Narni, che potrà essere utilizzato dalle associazioni di pescasportivi. L’intervento rientra all’interno del più vasto progetto del Parco dei Laghi che coinvolge la Provincia e i Comuni di Terni e Narni e che è finalizzato alla valorizzazione del territorio di Maratta compreso fra i laghetti attualmente esistenti al confine fra i due territori comunali, collegando altre aree limitrofe attraverso piste ciclabili, percorsi di trekking e ippovie. Il campo di gara si estenderà per una lunghezza di circa 800 metri e sarà riservato ai praticanti delle associazioni aderenti alla Fips (Federazione italiana pesca sportiva) con la quale l’Amministrazione provinciale sottoscriverà a breve una convenzione. “La realizzazione del campo di gara – dice l’Assessore all’Ambiente Fabio Paparelli – rappresenta un’ulteriore potenziamento delle strutture a servizio delle attività di pesca sportiva. In questo progetto abbiamo coinvolto direttamente i vertici della Fips sia provinciale che nazionale, comunicando ufficialmente al presidente nazionale Ugo Matteoli e a quello provinciale Walter Chiari l’avvio del progetto del campo di gara. Dalla Fips – spiega l’Assessore – abbiamo ricevuto unanimi apprezzamenti sia per la collaborazione che per il risultato che è quello di offrire agli appassionati un ulteriore spazio dove poter praticare le proprie attività, all’interno di un circuito che vede nelle vicinanze alcuni laghetti per pesca sportiva e un’area naturalistico-turistica di notevole pregio”. L’avvio del progetto è stato preliminarmente preceduto da un’importante operazione di bonifica e messa in sicurezza dell’area con la demolizione della passerella in cemento che attraversava il Nera (nella foto prima dell’abbattimento). L’esecuzione dei lavori, per un importo di 20.000 euro, si è resa necessaria per le condizioni di scarsa sicurezza per i cittadini e le attività circostanti. Secondo il Servizio di Difesa del suolo e gestione idraulica infatti il ponte si trovava in un’area soggetta a rischio idraulico per possibili esondazioni del fiume e in caso di piena pedoni e mezzi in transito su di essa avrebbero potuto subire seri danni. La passerella rappresentava problemi anche per la regimazione delle acque in quanto i tubi in calcestruzzo risultavano spesso intasati dando luogo a fenomeni di innalzamento in zona dei livelli delle acque, soprattutto a ridosso degli argini, dando luogo anche ad ostacoli per il deflusso del fiume. Condividi