La volontà del Ministero dell’Interno di non indire le elezioni per i consigli di circoscrizione sembra quasi assumere le forme di un “colpo di Stato” dell’era contemporanea. In presenza di un atto amministrativo legittimo del Comune, votato dalla maggioranza democraticamente eletta dai perugini, (su cui pende un giudizio innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale già promosso dall’opposizione locale), il Governo emana un atto d’imperio di gravità inaudita. Questo lede i principi d’autonomia degli enti locali, sostituisce il potere politico a quello giudiziario, determinando dunque una scorrettezza istituzionale di proporzioni gigantesche.
Il centrodestra dunque, che in tutti questi mesi ha più volte ha tentato d’impedire la nascita delle nuove Circoscrizioni, dopo aver perso la battaglia politica in Consiglio Comunale e aver adito la giurisdizione amministrativa, sembra servirsi oggi d’un Ministero degli Interni alquanto accondiscendente, che utilizza forme e modalità del tutto estranee alle concezione di divisione dei poteri, invadendo indebitamente la sfera di competenza del Comune di Perugia.
Tutto questo è evidentemente mosso dal mero tornaconto elettorale di andare al voto del prossimo giugno senza Circoscrizioni (non potendo infatti contare sul radicamento territoriale del centrosinistra); e dimostra, come in nome di interessi di parte, il centrodestra non abbia, da un lato alcun timore di violare le più comune regole di lealtà istituzionale tra organi dello Stato, e dall’altro alcun interesse ad istituire a Perugia degli organi di decentramento e partecipazione quali le Circoscrizioni.
PD-IdV-PS-PRC-PdCI
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