PERUGIA - Dovra' rispondere di stalking, di atti persecutori ossessivi nei confronti della sua ex, un impiegato, di 59 anni, perugino, arrestato dalla squadra mobile guidata da Giorgio Di Munno. Quando e' stato bloccato, nascondeva addosso un coltello dalla lama di 20 centimetri e nell'auto una corda lunga tre metri. Secondo la ricostruzione della polizia, l'uomo, separato e del quale non sono state rese note le generalita', aveva intrattenuto per tre mesi una relazione con una 30enne, sfociata anche in una breve convivenza, ma, non rassegnatosi all'idea che la storia fosse finita, aveva iniziato a perseguitare la ex fidanzata con telefonate, minacce, vessazioni, appostamenti e in un caso addirittura con speronamenti con l'auto.
A nulla era servito che la donna avesse cambiato lavoro e citta'; l'atteggiamento dell'uomo era diventato sempre piu' aggressivo. Persecuzioni protrattesi per quattro mesi e che avrebbero spinto la vittima a rivolgersi alla polizia. Martedi' sera in un bar di Ponte San Giovanni, nell'hinterland perugino, la donna, che si trovava li' per incontrare un amico, e' stata minacciata dal 59enne - dopo che lei aveva manifestato l'intenzione di chiamare la polizia - che le ha chiesto un altro appuntamento. Proprio in quest'ultima occasione la trappola: la ragazza si e' presentata nel parcheggio da lui indicato in una zona periferica di Perugia, a Centova, ma a seguirla la terza sezione della Squadra mobile.
Quando lui ha cercato di farla salire in auto gli agenti l'hanno bloccato, trovando le sue 'armi', e arrestato, secondo quanto disposto dall'art. 621-bis del codice penale che fa riferimento alla recente legge anti-stalking voluta dal ministro Carfagna, che prevede la reclusione da 6 mesi a 4 anni per "chiunque o minaccia taluno con atti reiterati e idonei a cagionare un perdurante e grave di ansia o di paura ovvero a ingenerare un fondato timore per l'incolumita' propria o di un prossimo congiunto o di una persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero a costringere lo stesso ad alterare le proprie scelte o abitudini di vita".
L'uomo e' stato condotto nel carcere perugino di Capanne a disposizione del pm Claudio Cicchella.
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