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PERUGIA - La crisi economica si fa sentire anche nel settore turistico in Umbria, dove, secondo quanto emerge da una ricognizione effettuata dalla Federalberghi regionale tra un campione di imprese associate, a meno di 10 giorni da Pasqua, gli alberghi segnalano una pressoche' totale mancanza di prenotazioni, sia individuali che di gruppo. Questo in tutto il territorio regionale, senza distinzioni. ''L'auspicio di alcune strutture - spiega Federalberghi - e' comunque quello di raggiungere almeno i livelli di presenze dell'anno passato: contano infatti sulla abitudine ormai molto consolidata dei clienti italiani di scegliere la meta della gita pasquale all'ultimo momento. Un fenomeno, appunto, che in seguito alla situazione economica e' diventato ancora piu' evidente e che sta inducendo qualche albergo a considerare un ritocco al ribasso delle tariffe, che peraltro l'80% del campione ha dichiarato essere uguali all'anno passato e un 20addirittura inferiori''. ''Che il settore turistico stia soffrendo lo evidenzia in modo inequivocabile anche il raffronto tra i primi tre mesi del 2008 e il primo trimestre 2009 - sottolinea Federalberghi -: solo un 15/ di strutture, in particolare nell'area di Perugia e Gubbio, evidenziano un aumento, un altro 20% e' stabile, ma ben il 65 dichiara un forte peggioramento. Da questa situazione non si salvano neppure le mete turistiche per eccellenza, tipo Assisi, che anzi in bassa stagione evidenzia un forte affanno. Da sottolineare poi la situazione particolarmente negativa in cui si trovano, in alcuni comprensori in cui e' in forte crisi il tessuto industriale, artigiano, commerciale, le strutture alberghiere che, durante la bassa stagione, si rivolgono prevalentemente ad una clientela business. Se prima la gente viaggiava per affari almeno una volta alla settimana e si fermava almeno due giorni, ora lo fa una volta ogni 15 giorni e si ferma solo un giorno, con drastica riduzione delle presenze''. ''L'incertezza economica e il costante martellamento informativo sullo stato di crisi e sulla precarizzazione del lavoro - commenta il presidente di Federalberghi Umbria e della Confcommercio della provincia di Perugia Giorgio Mencaroni - condizionano talmente il comportamento dei consumatori che dalla prenotazione 'last minute' siamo passati a quella 'last second'. Anche coloro la cui situazione finanziaria e lavorativa e' immutata esistano a spendere. E non dimentichiamoci che, se si deve tagliare, si tagliano prima le spese voluttuarie, e il turismo e' fra queste''. ''Pur non nascondendoci le difficolta', tuttavia - prosegue Mencaroni - siamo anche convinti che la Pasqua rappresenti un momento importante per la stagione turistica locale, avendo la nostra Umbria in questo periodo moltissimo da offrire, in termini di natura, arte, sacralita', e che quindi ci siano, anche se all'ultimo secondo, possibilita' di ripresa. In questo senso un aiuto importante contiamo che venga dalle tante iniziative promozionali ed informative messe in campo dai soggetti istituzionali, Regione, Camera di commercio, Comuni, in uno sforzo congiunto per divulgare, attraverso inserti su riviste a grande diffusione, work shop, partecipazione a fiere, ma anche l'uso di nuove tecnologie, i tanti motivi di attrazione dell'Umbria, a cominciare proprio dalla Pasqua". Condividi