I senatori Leopoldo Di Girolamo, Annarita Fioroni e Mauro Agostini, Pd, hanno presentato una interrogazione al ministro delle Infrastrutture e trasporti in merito alla possibile chiusura della Omv (Officina manutenzione veicoli) di Terni.
In particolare i parlamentari hanno chiesto al ministro di attivarsi presso Trenitalia-Fs ''per scongiurare questa scelta penalizzante sia per i lavoratori che per l'intero territorio ternano''. ''L'impianto - hanno sostenuto - occupa 35 lavoratori (14 ferrovieri e 21 lavoratori di ditte esterne collaboratrici), ed effettua manutenzione dei carri ferroviari e ferrocisterna, collocandosi tra i primi stabilimenti italiani per produttività''. I senatori umbri hanno inoltre annunciato di avere scritto una lettera all'ad di Trenitalia Mauro Moretti per chiedere un incontro di verifica e confronto di tale ipotesi, chiedendo la sospensione della decisione.
Intanto la Regione dell'Umbria ed il Comune di Terni sono impegnati congiuntamente nei confronti del Governo centrale e di Trenitalia per consolidare l'officina di manutenzione dei veicoli ferroviari di Terni.
Il sindaco Paolo Raffaelli e l'assessore regionale alle infrastrutture Giuseppe Mascio hanno concordato una serie di iniziative comuni per coinvolgere direttamente l'autorità di Governo. Raffaelli - è detto in un comunicato del suo portavoce - ha informato della questione il prefetto Sabatino Marchione ''sollecitando un suo intervento sui competenti apparati dello Stato e ricordando, in modo particolare, gli impegni contenuti nel Patto di territorio del 2005 in materia di infrastrutture e logistica a servizio del sistema industriale ternano''.
''L'ipotesi di ridimensionamento o, peggio ancora, di una chiusura dell'officina di manutenzione dei veicoli ferroviari che ha sede presso la stazione di Terni - afferma Raffaelli - è semplicemente inconcepibile. Le politiche di Trenitalia per quest'area stanno diventando non solo insopportabili ma totalmente prive di senso comune: basti pensare che proprio in queste ore si sta chiudendo la partita progettuale per la Piattaforma logistica della Conca ternana e si sta passando alla fase realizzativa. L'officina manutenzione di Terni - continua il sindaco - è baricentrica rispetto ad un sistema ferroviario che tiene insieme la Orte-Falconara, la Roma-Milano, la Terni-Rieti, la Centrale Umbra, l'Interporto di Orte, le tre Piattaforme logistiche dell'Umbria e le due realtà portuali di Ancona e di Civitavecchia. Per di più sulla stazione di Terni, il suo scalo merci e la costituenda Piattaforma logistica, si imperniano le attivita' di scambio merci di una quindicina di multinazionali manufatturiere (tra cui l'AST ThyssenKrupp ed i poli di industria chimica di Terni, Narni Scalo e Nera Montoro) oltre ad uno dei più estesi e ramificati sistemi di impresa diffusa dell'Italia centrale''. E' ''assolutamente necessario - continua il sindaco - che questa questione logistica e industriale fondamentale divenga terreno di mobilitazione condivisa dell'intero sistema istituzionale, coinvolgendo in primo luogo il Governo che non può in alcun modo avallare una scelta che è in aperta violazione del Patto di territorio, sottoscritto a Roma alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 4 agosto 2005, che chiama in causa anche la responsabilità di Trenitalia e che prevede un potenziamento dei servizi di collegamento su rotaia e di supporto logistico tra il polo industriale della Conca ternana ed il sistema portuale di Civitavecchia. In gioco - conclude - ci sono anche più di 30 posti di lavoro ma la cosa più grave è la valenza economica e programmatica della scelta che è in totale contrasto con gli interessi e le intese che legano il territorio ed il Governo nazionale''.
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