PERUGIA – Approssimandosi la fatidica data del 4 Aprile, giorno che vedrà arrivare a Roma una grande massa di lavoratori per partecipare alla manifestazione organizzata dalla Cgil in difesa dei salari e delle pensioni, oltre che della libertà e dei diritti sindacali, si moltiplicano i messaggi di adesionedall'Umbria da parte soprattutto di associazioni e forze politiche.
Gli ultimi due in ordine di tempo ci sono pervenuti dal circolo di Spoleto del Prc e dal Pdci dell’Umbria.
Nel primo caso la segretaria spoletina di Rifondazione Comunista, Maura Coltorti, nel comunicare appunto l’adesione del suo circolo, mette in rilievo il fatto che 3,6 milioni di lavoratori italiani hanno già dato una prima risposta partecipando al referendum indetto dalla Cgil, con il 96% bdegli stessi che ha bocciato l’accordo separato sul nuovo modello contrattuale firmasto da Cisl, Uil e Ugl.
Si tratta, afferma Coltorti, di “una grande lezione di democrazia che non può essere ignorata e tutte le iniziative messe in campo dai lavoratori per fronteggiare e combattere la crisi economica saranno sempre appoggiate dal Prc; davanti alla crisi e all'aumento di licenziamenti e di diseguaglianze sociali, oltre all'attività politica del Partito, è necessario che il ruolo sindacale sia tutelato e che le strutture contrattuali vengano rinforzate”.
Da qui l’invito, dunque, a partecipare a questa grande manifestazione rivolto a tutti i lavoratori, i precari, i disoccupati, i cassintegrati, i pensionati e gli studenti.
Per Il PdCI umbro si segnala, invece, una nota del responsabile lavoro Sergio Galezzi, che assicura che il suo partito sarà al fianco della CGIL nella manifestazione di sabato prossimo al Circo Massimo a Roma.
“Riteniamo infatti –scrive Galezzi - che la manifestazione, dopo il risultato plebiscitario del referendum indetto dal più grande sindacato italiano sulla riforma del modello contrattuale (i NO hanno vinto con più del 90% dei voti), rappresenti un’occasione importantissima per denunciare i drammatici effetti della crisi economica sulla vita dei lavoratori e delle lavoratrici e per chiedere al Governo misure concrete per affrontarla”.
Quella di sabato sarà comunque una giornata di mobilitazione che assume una rilevanza straordinaria perché sposterà l’attenzione sul dramma vissuto da ampie fasce della popolazione e porrà il Governo davanti a pesanti responsabilità.
“Un Governo, ricordiamo, che cerca in tutte le maniere di minimizzare gli effetti della crisi, come ha recentemente fatto il Ministro del lavoro Sacconi al vertice G8 sui temi del lavoro e della previdenza dove, di fronte alle pesanti stime dell’OCSE sul numero dei disoccupati, ha cercato di addossare la colpa proprio sull’istituto di ricerca, reo, a suo dire, di travolgere tutti con le sue pessimistiche previsioni”.
“È dall’inizio della crisi economica e finanziaria – afferma anche Galezzi - che Palazzo Chigi continua a fare di tutto per nascondere il pesantissimo aumento della cassa integrazione e il vero e proprio allarme sociale che si tocca con mano tra le centinaia di migliaia di famiglie che faticano sempre più ad arrivare alla fine del mese”.
“È per manifestare contro questo Governo – continua - che noi sabato saremo a Roma, per denunciare gli effetti della crisi sulla vita di tutti e per ribadire in nostro NO al recente accordo separato sulla riforma del modello contrattuale, perchè è un accordo che indebolisce il contratto nazionale, che programma salari inferiori all’inflazione e non ne prevede il recupero, perché i costi della crisi che sta investendo il paese non possono pesare sul lavoro dipendente”.
“La manifestazione di sabato – conclude - sarà una grande giornata di festa e di lotta per tutti, per i lavoratori, per i pensionati, per i precari, insieme per chiedere un paese più giusto, dove a pagare non siano sempre gli stessi.
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