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La notizia della apertura a Città della Pieve di una servizio specializzato nel trattamento dell'obesità conferma quanto Rifondazione Comunista di Todi denuncia da mesi, ribadito anche in Consiglio comunale alla presenza dell'Assessore Rosi e del Direttore Legato. Evidentemente la politica dei due pesi e delle due misure della Direzione Generale in merito ai servizi ospedalieri tuderti continua con una coerenza che ha dell'incredibile. In tempi non sospetti sollevammo il problema della improvvisa interruzione della convenzione con il medico nutrizionista presso l'ospedale di Todi che di fatto consentiva la possibilità di effettuare ricoveri per DCA nel reparto pediatrico nel nostro nosocomio cosi come avvenuto dal 2002 fino al giugno del 2008. Un'operazione che ha buttato alle ortiche anche il livello di interazione tra il reparto pediatrico dell’Ospedale tuderte e la Residenza di Palazzo Francisci e con esso l’intero sistema a rete integrata su cui l’amministrazione di centro sinistra ha lavorato negli anni con straordinari risultati. L'individuazione di Città della Pieve per l'apertura di una struttura specializzata nel trattamento dell'obesità lede innanzitutto la possibilità per il centro di Todi di raggiungere i livelli di eccellenza auspicati, utilizzati anche come alibi per il depotenziamento dei servizi ospedalieri di Todi. Quello però che suona come una burla è il fatto che in quella sede venga garantita la possibilità di svolgere trattamenti di cure a livello ambulatoriale che a Todi vengono negate. Non abbiamo nulla naturalmente nei confronti dei pievaioli che hanno tutto il diritto di avere servizi territoriali all'insegna dell'eccellenza. Come è stato ricordato all'Assessore Rosi non vogliamo per i cittadini di Todi niente di più di quello che hanno tutti gli umbri tutt’ora previsto nel Piano Attuativo Locale vigente, crediamomo però sia altrettanto legittimo non chiedere alla nostra città di essere da meno. Una questione sul quale auspichiamo venga fatta massima chiarezza anche in occasione della discussione dell'ordine del giorno da noi presentato sul tema in Consiglio comunale. Andrea Caprini Condividi