PERUGIA - Chi fa il mestiere di giornalista "ha un dovere sociale" e "l'informazione e' un patrimonio sociale al quale tutti noi dovremmo dare un contributo affiche' si avvicini all'eccellenza". Ad affermarlo il segretario nazionale dell'Ordine, Enzo Iacopino, aprendo oggi a Perugia il III Festival internazionale del giornalismo che, fino a domenica 5 aprile, ospitera' nel capoluogo umbro oltre 200 giornalisti da tutto il mondo.
Il segretario nazionale dell'Ordine dei giornalisti Iacopino ha dato il benvenuto oggi ai 200 volontari che sono stati selezionati per collaborare all'organizzazione dell'evento. Studenti e appassionati di giornalismo tra i 18 e i 24 anni che arrivano da diversi paesi: Canada, Australia, India, Brasile, Russia, Svizzera, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Tunisia, Lituania.
Iacopino ha parlato della necessita' di "riqualificare l'informazione" in Italia e su questo fronte "l'Ordine dei giornalisti - ha detto - sta cercando di fare un lavoro duro". "Ho un'idea poco romantica di questo mestiere - ha spiegato il segretario -. Una volta la regola era quella delle cinque W. Oggi c'e' anche quella delle cinque s: sport, spettacolo, ma anche soldi, sesso e sangue. Non sono i giornalisti a volere il sensazionalismo e a volere che la vita sia raccontata attraverso il buco della serratura. Dobbiamo riuscire a trasmettere ai nostri lettori e a chi ci ascolta che in una societa' come la nostra, che ama l'urlo, il vero scoop e' il sussurro della verita' e non il sensazionalismo esasperato, le storie di sesso, quelle che grondano sangue".
Per il segretario dell'Ordine "troppe volte prevale il gusto del macabro, esposto come se fosse una bandiera di cui andare orgoglios". "Le parole scritte o recitate - ha proseguito - a volte uccidono o feriscono molto piu' delle armi. Quando si scrive occorre pensare a chi leggera' e quando si entra nelle case dei cittadini occorre farlo con rispetto. Dietro ai fatti ci sono sempre degli esseri umani quale che sia il colore della loro pelle".
Altro appuntamento del primo giorno del Festival Internazionale del Giornalismo la prima edizione del Premio internazionale comunicazione per il sociale, istituito dall'Agenzia delle Onlus e dalla Regione Umbria e voluto per valorizzare le attivita' di informazione e approfondimento che dalla carta stampata ad internet, dalla radio alla tv danno voce alle esperienze positive del non profit e dell'associazionismo, innovando cosi' la capacita' comunicativa del linguaggio del sociale.
Il premio sara' consegnato ufficialmente dalla prossima edizione del festival ma oggi riconoscimenti simbolici sono stati assegnati a 'Enel Cuore', al vicedirettore di Avvenire, Marco Tarquinio, a Candido Grzybowski, direttore del Forum sociale mondiale e direttore dell'Ibase, Elio Silva, del Sole 24 Ore e a Andrea Olivero, portavoce del Forum nazionale terzo settore.
Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, non e' riuscito ad essere presente, ma ha inviato una lettera facendo i suoi auguri "affinche' il 'Premio internazionale comunicazione per il sociale' possa rappresentare, nella sua odierna prima edizione, un momento di forte valorizzazione e di maggiore coinvolgimento degli operatori della comunicazione sociale, nonche' di ulteriore consolidamento delle motivazione nei fondatori e nei partecipanti".
"Ritengo che il premio - ha scritto Gianni Letta -abbia tutti i presupposti per raggiungere l'obiettivo principale di sensibilizzare il pubblico ai problemi del Terzo settore si' da ricreare in una visione corale le vie del miglioramento. Se e' vero, infatti, che nel nostro Paese il Terzo settore costituisce un fenomeno con radici lontane nel tempo, e' altrettanto vero che solo negli ultimi decenni e' maturata una piena consapevolezza circa la sua fondamentale importanza per l'intera societa'. A fronte di un tessuto sociale spesso fragile e di istituzioni pubbliche non sempre adeguate ai loro compiti, gli organismi del Terzo settore creano e realizzano una rete di rapporti solidaristici, secondo un modello di sussidiarieta' orizzontale, che sono alla base delle regole del vivere civile, fondate sull'attenzione e sul rispetto per il prossimo".
A cura di Reuters e' stato presentato 'Our World Now', una raccolta delle migliori foto del 2008 scattate da oltre 600 giornalisti che collaborano con Reuters e il documentario 'Bearing Witness: five years of the Iraq war', il video che testimonia il ruolo dei giornalisti nelle zone di guerra.
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