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Sul tema affrontato ieri pomeriggio dal Consiglio Comunale, ossia il protocollo sulla scuola sottoscritto dai Comuni di Perugia, Corciano e Torgiano, ma anche dall’ufficio scolastico regionale e da molti istituti, interviene anche il Presidente dell’assise perugina Roberto Ciccone per ribadire che il criticato art. 3.2 è palesemente incostituzionale. “Mi trovo d’accordo innanzitutto con quanto affermato nel documento presentato ieri nel corso della seduta del Consiglio dal gruppo del Prc: su questa materia del protocollo scolastico è mancata completamente la partecipazione e condivisione del Consiglio Comunale e le criticità del documento sarebbero passate sotto silenzio se Rifondazione Comunista non avesse inteso presentare l’odg discusso ieri dall’assise”. Nel merito della vicenda, Ciccone ha ribadito poi che “il protocollo, per come è stato siglato, contiene nell’art.3.2 degli aspetti palesemente in contrasto con la Costituzione, perchè vengono lesi due diritti fondamentali contenuti nella nostra Carta: ossia il principio dell’art. 34 secondo cui “la scuola è aperta a tutti” e quello di cui all’art. 3, ossia il principio dell’uguaglianza tra i cittadini. Ed oggi, di fronte ad una violazione così grave, noi non possiamo rimanere immobili, consentendo che questa lesione di diritti costituzionali venga portata avanti. E non basta, altresì, come hanno proposto alcuni colleghi di maggioranza rimandare l’eventuale modifica dell’art. 3.2 ad un momento successivo, quando gli inevitabili “danni” legati all’incostituzionalità della norma saranno già stati consumati. Ed anzi mi sorprende che, a fronte di un odg legittimo proposto dal gruppo di Rifondazione Comunista, altri consiglieri di maggioranza abbiano inteso presentare un ulteriore documento, che non condividiamo nel merito e nel metodo e che ha avuto il solo effetto di creare una forte conflittualità all’interno della coalizione di governo del Comune. Ben avrebbero fatto, come avevo chiesto io in sede consiliare, a ritirare quell’odg che ha il difetto di non risolvere nè correggere nell’immediato la difformità dell’art. 3.2 del protocollo rispetto ai principi costituzionali”. Condividi