PERUGIA – “Tutti i Comuni con richieste analoghe in Italia non hanno rifiutato la trascrizione dell’atto di nascita del bambino, ma lo hanno parzialmente trascritto riconoscendone l’identità e la possibilità di richiedere i documenti. I tribunali di molte città e persino la Cassazione si sono già espressi più volte ordinando ai Comuni reticenti di procedere alla trascrizione in toto, non solo parziale. Ma a Perugia no. La nostra città punta al primato di Comune più reazionario d’Italia: ha rifiutato la trascrizione, negando l’identità al bambino e di conseguenza i documenti. Per questo la coppia ed il loro figlio sono bloccati in Spagna senza poter viaggiare. A noi sembra una storia fuori dal mondo e fuori dal tempo, per questo in Consiglio Comunale abbiamo interrogato il Sindaco su due questioni: quali siano i criteri adottati e le motivazioni che hanno spinto la sua persona, con atto formale, a rifiutare la trascrizione dell’atto di nascita del bambino per motivi di ordine pubblico? Se è al corrente che questo è il primo caso in Italia di rifiuto totale di trascrizione di un atto di nascita, dunque di identità e documenti, ad un bambino nato all'estero da genitori italiani?

Sarebbe stata gradita una risposta ma, come al solito, il Sindaco era assente. Si è fatta della latitanza una strategia politica.”

E’ quanto fanno sapere con una nota i consiglieri comunali Bori e Bitocchi del gruppo consiliare del Pd a Palazzo dei Priori.

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