Terni/ Di Girolamo prosegue il suo mandato… per ora
TERNI – Intervenendo oggi pomeriggio in consiglio comunale per comunicazioni il sindaco Di Girolamo ha detto di ritenere “doveroso riferire in consiglio come ho sempre fatto perché quando si rappresentano le istituzioni occorre rispettare i luoghi deputati al confronto democratico. "Per questo - ha aggiunto - non ho ritenuto di utilizzare altri strumenti di comunicazione che se hanno il pregio dell’immediatezza rischiano di far perdere valore alle istituzioni".
Il sindaco dopo aver ricostruito le vicende giudiziarie, quelle amministrative e politiche, ha confermato la volontà “se ce ne saranno le condizioni politiche di andare avanti” alla guida del governo cittadino fino alla fine dell’iter del piano di riequilibrio che il sindaco stesso ha auspicato positiva, per poi utilizzare la procedura prevista dall'articolo 53 comma 3 del Tuel, coinvolgendo anche in questo caso il consiglio comunale. In questo stesso periodo – ha aggiunto Di Girolamo – l’amministrazione continuerà a seguire tutti gli interventi e le questioni più rilevanti in corso d’opera. Il sindaco ha anche riferito di aver preso atto delle le dimissioni dell’assessore Bucari che ha ringraziato “per il lavoro proficuo svolto in questi anni”.
“Mantengo intatta la mia piena fiducia nella giustizia – ha concluso - e sono convinto di poter dimostrare la mia completa estraneità ai fatti che mi sono stati addebitati”.
Il dibattito sulle comunicazioni del sindaco
Intervenendo nel dibattito che ha fatto seguito alle comunicazioni del sindaco nella seduta consiliare di oggi pomeriggio Enrico Melasecche (IlT) rivolgendosi a Di Girolamo ha sottolineato che “siamo qui non per apprezzare l'aspetto umano della sua figura, ma per mettere in discussione la visione di città che ha lei e che non corrisponde alla realtà dei fatti”. “Abbiamo fatto azioni sulla trasparenza – ha ricordato Melasecche - chiamando anche i carabinieri per avere notizie dei debiti fuori bilancio non palesati. In Italia la maggioranza dei Comuni hanno agito in maniera completamente diversa”.
Per Marco Cecconi (FdI)“la città va a scatafascio: dalle acciaierie alla questione delle mense scolastiche”. “Ciò che è essenziale per il Pd non è essenziale per la città”. Perciò temiamo che la tempistica data sulle dimissioni possa essere una bugia. “Ci auguriamo ha concluso Cecconi – che il sindaco possa dimostrare l'estraneità ai fatti, ma siamo certi che le dimissioni siano l'unica cosa da fare”.
Paolo Crescimbeni nel suo intervento ha espresso la propria “disapprovazione politica”. “Gli equilibri – ha detto - sono saltati. E' un fatto di onestà e di rispetto per i cittadini”.
Angelica Trenta (M5S): “Speravo – ha detto - che oggi il sindaco portasse altre argomentazioni oltre le statistiche e le graduatorie ed entrasse nel merito delle questioni amministrative e politiche. Eppure i debiti fuori bilancio sono stati accumulati coscientemente. Un peso che andrà addosso a tutti i cittadini ternani che pagheranno due volte”.
“Il sindaco – ha fatto poi notare Angelica Trenta - ha detto che non rassegnerà le dimissioni ma che le sue dimissioni saranno sottoposte alla volontà del Consiglio e della maggioranza: non vi state assumendo le responsabilità, anzi le state coprendo; la città ha necessità di ripartire e non può farlo con questa Giunta. Noi non abbasseremo la guardia e metteremo il triplo dell'impegno che abbiamo messo finora per la città”.
“Apprezzo e considero giusto quanto affermato dal sindaco in riferimento alla Costituzione a proposito dei partiti – ha detto Francesco Ferranti (FI) – ma questo è vero fino a quando i partiti si muovono per rappresentare l'interesse dei cittadini e non invece quando un partito è la sede degli scontri di potere intestini: in questo caso genera solo un danno alla città, ostaggio e vittima di quel partito”. “Mi sarei aspettato che il sindaco parlasse non sono di portare a casa il piano di riequilibrio finanziario, ma che parlasse dei programmi e dei progetti sulla città a partire dal Teatro Verdi e degli scippi della Regione, del parco di Cardeto, di acquisire una maggiore dignità urbana, degli interventi per il Ministero per lo sviluppo economico, di come smaltire i rifiuti, dei progetti alti”.
Per Franco Todini (IC) ”il deserto avanza”. “Non si è ottenuto nulla di positivo e si è andato avanti con i debiti fuori bilancio per far quadrare il bilancio. si è andato avanti con appalti e gare discutibili. Non c'è stata una visione strategica su nulla a partire dalla riorganizzazione degli uffici. Il sindaco invece di confrontarsi con il consiglio si è arroccato nella chiusura con la sua maggioranza”.
La maggioranza: "Grande senso di responsabilità", solidarietà al sindaco e apprezzamento per gli impegni presi.
Nel dibattito che ha fatto seguito alle dichiarazioni del sindaco oggi pomeriggio in consiglio comunale, è intervenuto anche Faliero Chiappini. "Ho colto - ha detto il consigliere di maggioranza - un intervento del sindaco che ha al centro un grande senso di responsabilità. Il nostro territorio ha sofferto più di altri per la crisi e dobbiamo riflettere molto su questa fase e tenerne conto. Anche la situazione della Novelli si inquadra in questo contesto e dobbiamo approvare un documento unitario per esprimere la nostra posizione e la nostra solidarietà. Il percorso delineato dal sindaco rappresenta un terreno sul quale dobbiamo lavorare insiem, mentre sono in corso delle azioni azioni di rianimazione territoriale, come l'area di crisi complessa". Silvano Ricci (SI) ha rinnovato la sua solidarietà al sindaco. "La realtà che stiamo vivendo - ha detto - è frutto dei tempi che cambiano e che noi ci dovevamo in qualche modo aspettare. Quando parliamo della macchina comunale e dei crediti che dobbiamo recuperare, non abbiamo agito in maniera incisiva. Dobbiamo dare risposte immediate ai cittadini e per questo c'è bisogno di un cambio di passo e non possiamo fare molto in questi due anni".
Andrea Cavicchioli (Pd) ha ringraziato il sindaco "per le sue parole e per l'impegno che ha preso: ai sensi dell'art 53 del Tuel ha detto che presenterà le dimissioni all'esito di un impegno sostanziale". "Qui senza se e senza ma, nessuno è attaccato alla poltrona ed il percorso è subordinato ad un adempimento, il piano di riequilibrio, perchè ci sono situazioni che devono essere salvaguardate: non si aumentano le tasse (oggi siamo ai livelli minimi), non si toccano i servizi, c'è la capacità di uscire dal piano ben prima dei 5 anni indicati dal sindaco". "Lo facciamo in un quadro di finanza locale che conosciamo e sul quale dobbiamo lavorare. Per la prima volta c'è un meccanismo di collaborazione su alcune iniziative con una condivisione degli obiettivi. Oggi abbiamo dati di bilancio di un certo tipo, prospettive di sviluppo e dobbiamo trovare una strategia portando l'Ast a fare un ragionamento sul tema ambientale. E tutte queste cose - ha ammonito Cavicchioli - vanno inquadrate in un contesto di crisi tra i peggiori egli ultimi 50 anni"..




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