Edilizia/Mobilitazione lavoratori per pensioni, lavoro, contratto, ricostruzione
PERUGIA - Pensioni, lavoro, contratto e ricostruzione: saranno questi i temi al centro della mobilitazione dei lavoratori dell’edilizia in programma il prossimo 25 maggio in tutta Italia (5 le piazze previste), alla quale parteciperanno anche i lavoratori umbri, che prenderanno parte alla manifestazione organizzata da Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneail Uil a Roma (almeno due pullman dalla regione).
Stamattina, nel corso di una conferenza stampa, i tre segretari dei sindacati dell’edilizia dell'Umbria, Augusto Paolucci per la Fillea, Tino Tosti per la Filca e Stefano Paloni per la Feneal, hanno illustrato le ragioni della giornata di mobilitazione e fatto il punto sullo stato di salute del settore in Umbria, anche in vista della fondamentale sfida della ricostruzione.
“La ricostruzione - hanno spiegato i tre segretari - sarà fondamentale non solo per l'edilizia, che ha visto negli anni della crisi una perdita impressionante di occupazione (-10mila posti di lavoro in Umbria, dati cassa edile), ma per l’intera economia regionale”. Per questo i sindacati chiedono alla Regione l’immediata convocazione del tavolo della ricostruzione, con l’obiettivo di garantire un intervento “veloce, con norme certe e nella piena legalità”. Proprio come è stato per il post sisma nel 1997, dove, hanno sottolineato i tre sindacati, a fare la differenza è stata soprattutto la norma sul Durc (documento unico di regolarità contributiva) con congruità. Uno strumento che Fillea,Filca e Feneal continuano a rivendicare con forza per l’intero cratere.
Altro aspetto fondamentale sarà quello della formazione dei lavoratori umbri, perché “non è pensabile che la manodopera arrivi tutta da fuori regione insieme alle imprese che si aggiudicheranno gli appalti, visto che le aziende umbre, nella maggior parte dei casi, non hanno dimensioni e peso necessari per competere”. Ecco dunque che diventa fondamentale preparare i lavoratori attraverso corsi predisposti dagli enti bilaterali, ma con il fondamentale sostegno, anche economico, della Regione.
Tra i temi trattati anche quelli nell’agenda nazionale, come l’Ape agevolata per gli edili. “Una buona idea che rischia di diventare una truffa - hanno spiegato i segretari - perché paletti troppo stretti non consentono ai lavoratori over 60 di raggiungere la pensione". I numeri parlano chiaro: su 23mila addetti del settore over 60 in Italia, solo 500 avrebbero i requisiti per accedere al beneficio. Facile capire che tra i 655 edili over 60 dell’Umbria, pochissimi potrebbero quindi accedere all’Ape agevolata.
Ultimo tema, ma non certo per importanza, è quello del rinnovo del contratto nazionale, che vuol dire - hanno spiegato i tre segretari - “dare più salario per far ripartire l’economia ed i consumi, scommettendo sulla qualità delle imprese, sul contrasto al lavoro nero e all’evasione. Restrituire centralità al contratto nazionale è tanto più importante -hanno sottolineato i sindacati- dato che anche in Umbria si assiste sempre più spesso ad una vera e propria "fuga" dal contratto, con sempre più aziende che applicano altri contratti meno onerosi ma che non garantiscono ai lavoratori i giusti diritti e tutele”.

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