Elezioni – Il “Voti uno prendi tre” terremota il Pd umbro
Di Ciuenlai - Allora, secondo il Manifesto i voti dei gazebo del Pd si triplicano quando arrivano le elezioni vere. Il dato storico conferma questa tesi, anche se dimostrare che vale in assoluto non è facile e soprattutto, non è totalmente scientifico. E' un giochino che proveremo a fare anche a livello regionale dove tra politiche, regionali e comunali, se l'ipotesi del Manifesto si rivelasse giusta, avremmo delle sorprese di grande interesse statistico.
Abbiamo presi in esame il dato regionale su politiche e regionali e il dato comunale di alcuni municipi della Provincia di Perugia (il capoluogo, Foligno, Spoleto, Umbertide, Castiglion del Lago e Marsciano) rappresentanti dei macro comprensori in cui è divisa. Non abbiamo messo i dati ternani perchè i recenti fatti che hanno colpito la giunta del capoluogo non permettono di capire quali possano essere le reali dinamiche del voto. Abbiamo fatto i conti applicando ad ogni livello elettorale la stessa percentuale di votanti registratasi nell'ultima tornata.
E qui emerge il primo elemento. Meno gente vota e più si alza la percentuale del Pd a conferma dell'analisi secondo la quale l'elettorato del primo partito umbro è formato, in buona parte,da persone che fanno parte del suo sistema diretto di consenso. Infatti il raffronto con le regionali del 2015, nelle quali si avuta la più bassa percentuale di votanti della storia (56%), il Partito Democratico sarebbe praticamente stabile passando dal 35 al 33%. Ma se gli stessi numeri vengono spostati sulle politiche (affluenza oltre il 70%) è “un bagno di sangue”. Qui i democratici scenderebbero infatti dal 32,1 al 24,5%. Ed essendo simile il numero dei votanti anche alle comunali del 2014 il risultato è praticamente lo stesso. Il peggiore è quello di Foligno con meno 12%, seguono Umbertide con – 10,7%, Marsciano – 10,5%, Spoleto – 10,4%, Perugia – 7% e infine Castiglion del Lago – 6,2%.
Probabilmente il giochino esagera, ma, attenzione, potrebbe indicare anche una tendenza, magari più contenuta, ma pur sempre preoccupante. Infatti se la dirigenza Pd mette insieme i risultati delle ultime comunali, il grande calo di votanti alle recenti, primarie e le susseguenti previsioni, troverà molto materiale sul quale riflettere, studiare e magari anche polemizzare. Ma con dati reali alla mano non con il mondo virtuale in cui ha vissuto fin ad ora. E che lo sta inesorabilmente trascinando verso il declino.




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