di Alfonso Gianni.

Sarà un caso ma oggi i dirigenti 5 stelle, quindi non solo il loquace Di Maio, dichiarano di essere disponibili a trovare una intesa con il Pd sulla legge elettorale sulla base del "Legalicum" - ciò che resta dell'Italicum dopo la sentenza della Consulta - e sulla proposta Fragomeli del Pd che reintroduce il secondo turno seppure non a due ma tra tutti i partiti o liste che eventualmente superassero il 20%. In questo caso la soglia con cui scatta il premio di maggioranza si abbasserebbe al 37%, mentre lo sbarramento in basso starebbe tra il 3 e l'8%. Contemporaneamente compare un incredibile articolo di Roberto d'Alimonte - il padre dell'Italicum - oggi sul Sole24Ore, nel quale attacca la Corte Costituzionale sostenendo che in base ai suoi principi l'elezione di Macron in Francia sarebbe incostituzionale! Come se le elezioni presidenziali e quelle per eleggere un parlamento fossero la stessa cosa! Insistiamo quindi sulla petizione popolare già depositata, per una legge elettorale proporzionale senza premi di maggioranza e capilista bloccati.

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