PERUGIA - Il sindaco Romizi tace quando in Consiglio Comunale si parla di bilancio chi parla, invece, sono i suoi responsabili della propaganda. Si elogia l’operato del Sindaco Romizi e della sua Giunta sostenendo che, a fronte di una riduzione, peraltro risibile, dell’indebitamento dell’Ente i servizi non siano stati tagliati.

Ci chiediamo come Gruppo consiliare del Partito Democratico se le dichiarazioni dei rappresentanti della destra perugina siano dettate dal bisogno di rovesciare i fatti o da non conoscenza della realtà della città di Perugia. Chi parla in questi termini non sa, o dimentica, che a Perugia per la prima volta dal dopoguerra il numero di asili nido è calato, che il Comune di Perugia ha interrotto i servizi di assistenza ai minori abbandonati, che i finanziamenti comunali per i servizi extra scolastici sono stati azzerati a discapito delle famiglie con redditi bassi.

Le tanto decantate manutenzioni stradali si sono ridotte a pochi interventi spot dove alcuni metri di asfalto nuovo si intervallano a chilometri di strade in dissesto. Lavori per opere pubbliche assolutamente necessarie come i nuovi ascensori della galleria Kennedy sono durati anni invece dei pochi mesi stabiliti. Oltre a ciò si sono ridotti sensibilmente gli interventi di pulizia delle strade sia nella città densa che nelle frazioni, la raccolta dei rifiuti, sempre meno frequente, causa sporcizia e proliferare di piccoli roditori nei pressi dei cassonetti con rischi per la salute e l’incolumità fisica delle persone.

Sui parchi cittadini è opportuno stendere un velo pietoso: si è tagliato di tutto, tranne l’erba che cresce indisturbata. Gli arredi e i giochi dei parchi sono ridotti al lumicino; il percorso verde lungo il fiume Tevere langue in attesa di interventi urgenti: alberi abbattuti marciscono lungo le sponde del fiume, il ponte degli Ornari è stato rimosso da mesi senza una progettualità per un nuovo attraversamento tagliando in due, di fatto, il percorso.

Per fare cassa il Comune sta provvedendo ad una revisione degli affitti dei locali gestiti dalle associazioni cittadine e dai centri socio culturali che porterà all’abbandono degli stessi da parte degli affittuari cancellando così importanti presidi di socialità e di confronto democratico che lascerà i perugini ancora più soli in un momento storico come questo in cui, invece, c’è sempre maggior bisogno di aggregazione e di “fare comunità”.

Il Sindaco Romizi, durante la seduta di Consiglio Comunale riguardante il Bilancio dell’Ente non ha ritenuto opportuno intervenire conscio, probabilmente, della situazione disastrosa in cui versa Perugia sotto tutti i punti di vista, ci chiediamo perché, invece, lo abbiano fatto esponenti vicini a lui. Se intendevano farsi pubblicità farebbero meglio ad evitare di prendere a modello gestioni fallimentari come quella della Giunta Romizi, ma a svolgere al meglio i loro ruoli istituzionali.

Gruppo consiliare PD

 

Condividi