TERNI - La situazione nella quale ci troviamo  rappresenta un punto molto critico per la nostra comunità. Le notizie giunte in merito agli sviluppi dell'inchiesta giudiziaria relativa alla cosiddetta "operazione Spada", apertasi nel novembre scorso, ci colpiscono principalmente perché raggiungono persone sulla cui onorabilità e correttezza non abbiamo mai nutrito e non nutriamo alcun dubbio. E' certo altrettanto che la magistratura, nel momento  in cui ha necessità di fare chiarezza e controllo di legalità, debba trovare tutto lo spazio ed il tempo necessari, per approfondire e valutare la correttezza dell'azione amministrativa e che questo rappresenti per tutti, in primo luogo per le persone coinvolte,  la garanzia di poter dimostrare la giustezza e correttezza del proprio operato e della buona fede personale, fugando qualsiasi dubbio.

Vero è altrettanto che la situazione giudiziaria si inserisce in un contesto di debolezza politica dell'amministrazione , da tempo indicato da Sinistra Italiana, come giunto ad un punto di rottura. Già nel momento del rimpasto avevamo denunciato  i limiti ed i pericoli di una risposta tutta burocratica e di arroccamento fatta dal partito democratico, incapace di comprendere come le vicende di contestazione, che emergono in varie forme, dalla città avessero bisogno di trovare risposte nuove.

La crisi che si è abbattuta nella nostra comunità è scesa come una mannaia sul sistema sociale ed economico e il patto sottoscritto con gli elettori non si è potuto rispettare. Si sarebbe dovuto trovare un modo di scendere tra i cittadini, di ragionare con i corpi intermedi, di coinvolgere tutti in un progetto di difesa e di rilancio del nostro modello di comunità "Terni", della sua tradizione solidaristica e progressista avendo fiducia nell'esperienza che i ternani hanno di fronteggiare con spirito di sacrificio e di comunanza i momenti più duri.

La storia di Terni parla da sola. La strada intrapresa è stata un'altra ed ormai il rapporto con la città è consumato. Per assecondare le nuove idee del costituente Partito della Nazione si è scelto di tagliare i ponti. Di fare da soli risolvendo le questioni aperte della grande crisi "complessa" del territorio ternano, in una vicenda interna a correnti di partito. In questo momento la questione che abbiamo di fronte è gigantesca, continuare in questo stillicidio, con un'amministrazione azzoppata ed in crisi di credibilità o aprire la strada ad un commissariamento aperto in fase di predissesto, che comporterebbe il rischio di un'azione tecnica che individuerebbe sicuramente soluzioni indirizzate solo al risanamento dei conti fatte di tagli di servizi ed aumenti di tasse?

La scelta è difficile ma come Sinistra Italiana riteniamo che si debba prendere atto del logoramento dell’esperienza amministrativa in corso e del distacco che si è prodotto con larga parte della città. Questo consentirebbe di fare chiarezza in un clima più sereno sulle vicende giudiziarie, permettendo a chi è coinvolto di difendersi nella maniera più libera possibile, evitando un intorbidimento del dibatto pubblico che lascia spazio agli accordicchi ed ai mercanteggiamenti finalizzati al tirare a campare ed allo stesso tempo all’ulteriore imbarbarimento dello scontro politico, come abbiamo visto in questi giorni. Pensiamo sia il momento di rimettersi al giudizio dei cittadini ternani. Da qui si può ripartire per scrivere, nei mesi prossimi, una nuova pagina insieme a tutte quelle forze vive della città, che non intendono più difendere il fortino, ma che vogliono invece lanciare una sfida nuova, a tutti coloro che non si rassegnano a vedere terni scivolare nella palude, ma che vogliono impegnarsi in prima persona per costruire una ipotesi di " Terni Migliore", nel solco delle tradizioni solidaristiche e progressiste della nostra Terni.  

Sinistra Italiana Terni

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