Arresti eccellenti a Terni: le reazioni delle forze politiche di opposizione
TERNI – Si susseguono frenetiche le prese di posizioni delle forse politiche ternane riguardo alla notizia dell’arresto del sindaco della città, Leopoldo Di Girolamo e dell’assessore Bucari, entrambi del Pd, per una questione di appalti di servizi che sarebbero stati affidati con metodi “poco chiaio” a cooperative locali.
La prima ad aprire il fuoco è stata la Lega Nord che ha annunciato l’arrivo domani a Terni di Matteo. Alle ore 11.30, il Segretario Federale della Lega Nord, incontrerà i rappresentanti della stampa nella sede locale del carroccio in via Angeloni 16, per definire la posizione della Lega Nord in merito a questa ingarbugliata vicenda. Presenti in conferenza stampa anche il senatore Stefano Candiani e il capogruppo Lega Nord Umbria, Emanuele Fiorini. A seguire Matteo Salvini inconterà i cittadini ternani.
"Dobbiamo ripulire Terni e tutta l'Umbria - ha dichiarato al riguardo lo stesso senatore Candiani – sostenendo perentorio che “Dall'inchiesta degli appalti pubblici abbiamo avuto conferma di come le amministrazioni del Partito Democratico gestiscono il potere".
"Dimissioni immediate, commissariamento e poi subito al voto. – la richiesta avanzata invece del capogruppo Lega Nord Umbria, Emanuele Fiorini per il quale - Gli arresti del sindaco Di Girolamo e dell'assessore Bucari mettono la parola fine ad un regime di marca PD che ha gettato Terni in pasto ad interessi specifici contro il principio generale e inviolabile della legalità”.
“La Lega Nord Terni – continua Fiorini -, fin dal settembre 2015, aveva denunciato delle ‘anomalie’ e ‘vicende poco chiare’ nell'assegnazione degli appalti relativi ai lavori del verde pubblico. Evidentemente non avevamo tutti i torti, anzi - conclude -. E' questa l'ennesima dimostrazione di un governo della città basato su scambi di favore e su un meccanismo di reciproco scambio tra sistema economico e sistema politico".
Il Prc
I clamorosi sviluppi dell’inchiesta Spada, costituiscono un punto di non ritorno nella vita politica della città. E’ quanto sostiene Ridondazione Comunista di Terni nella quale di sottolinea come “L'azione della magistratura, ma anche l'opposizione sociale sviluppata in città in questi mesi da movimenti e comitati, ha contribuito a svelare l'opacità dei meccanismi di governo del Partito Democratico”.
“Il Partito della Rifondazione Comunista – si dice ancora in una nota diramata in merito a firma del segretario Carletti - ritiene ormai doveroso, da parte dell’attuale maggioranza cittadina, trarre le dovute conseguenze politiche di tre anni di gestione disastrosa della cosa pubblica e ridare la parola ai cittadini”.
Per il Prc ternano “L’escalation della cronaca giudiziaria locale conferma quanto denunciamo da tempo: La presenza di un sistema di potere funzionale al perseguimento di interessi economici prima ancora che politici, articolato su più livelli di governo.
L’opera della magistratura conferma il giudizio politico di quanti non hanno ceduto alla vuota retorica del buon governo del Partito Democratico. Di fronte alla gravita dei fatti, sarebbe del tutto fuorviante e strumentale, come fatto nei mesi scorsi da parte degli ambienti vicino alla maggioranza, usare il mondo della cooperazione sociale quale scudo per comportamenti di amministratori pubblici o di soggetti aggiudicatari di appalti: una cosa è la tutela del lavoro, a partire da quello di lavoratori a vario titolo svantaggiati, un’altra è il ricorso a pratiche tese ad assicurare i servizi sulla base di interessi di parte, come risulterebbe dallo stato dell’arte delle indagini”.
Esprimiamo pertanto vicinanza e solidarietà attiva a tutti i lavoratori delle cooperative coinvolte, le vere parti lese della vicenda unitamente ai cittadinanza ternani.
C'è bisogno di un alternativa di sinistra per il governo della città. Serve agire subito il confronto tra tutte le forze alternative a questo sistema di potere. Occorre stringere un patto programmatico per garantire l'uscita dalla pericolosa disarticolazione istituzionale e sociale in cui la città sta sprofondando”.
M5S: il Pd usa le sue armi di discussione di massa
La presa di posizione del Movimento 5 Stelle ternano è per ora affidata al senatore spoletino Stefano Lucidi, che in una nota scrive:
“È iniziata la pletora di dichiarazioni e frasi fatte. Armi di discussione di massa, buone da tirare fuori alla prima occasione, nel tentativo di anestetizzare i cittadini. Ecco alcune.
Leonelli:” rispettiamo il lavoro della magistratura, che ci auguriamo possa fare luce al più presto sulle posizioni degli indagati”;
Marini”Esprimo, come sempre, rispetto per le indagini in corso e fiducia nell’operato della magistratura che, sono certa, saprà agire con la rapidità necessaria in un caso in cui le indagini intervengono su una amministrazione comunale in carica;
Rossi: “Sono certo che l’autorità giudiziaria, in cui ripongo la più totale fiducia, svolgerà velocemente i dovuti accertamenti, per consentire all’amministrazione di continuare a svolgere le proprie funzioni, nella pienezza dei suoi poteri”;.
Purtroppo per questi signori, le grandi città le fanno i grandi uomini, ed oggi Terni non è una grande città. Le dimissioni del Sindaco, apriranno la porta del commissariamento ponte fino alle prossime elezioni.
Di Girolamo, in questi anni, non ha fatto nulla per difendere la città, contro l'inquinamento delle acciaierie, contro gli inceneritori, contro i rifiuti, contro la desertificazione lavorativa, contro il declino universitario, contro il degrado di una città lasciata a se stessa.
Quello che ha fatto invece lo stabilirà la magistratura, nella quale riponiamo la massima fiducia! Ma Terni e l’Umbria hanno bisogno di interlocutori nuovi”.

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