PERUGIA - Rifondazione comunista dell'Umbria vede nei recenti decreti Minniti-Orlando Orlando su immigrazione/ respingimenti e cosiddetta sicurezza una preoccupante deriva autoritaria.  Per questo ci rivolgiamo a quanti oggi nel consiglio regionale dell'Umbria hanno lasciato il Partito Democratico e si definiscono di sinistra, nello specifico al consigliere regionale Solinas, per presentare nella massima assise democratica della nostra regione l'ordine del giorno delle Città in Comune contro i decreti Minniti-Orlando. 

Gli amministratori locali che aderiscono alla rete delle Città in Comune hanno già presentato o stanno presentando nei propri consigli comunali un ordine del giorno contro i decreti Minniti – Orlando dove si chiede che le città avanzino con forza la richiesta del ritiro degli stessi, dichiarandosi pronte a ricorrere in tutte le sedi e a “disobbedire” alla loro applicazione. Nella nostra regione, l'Umbria di Capitini, della pace, della solidarietà e dell'eguaglianza, una discussione sul tema in consiglio regionale darebbe più forza a quanti stanno lottando sui territori contro i provvedimenti del governo 

Infatti gli atti del governo Gentiloni rischiano di favorire la guerra tra poveri ed inseguono palesamene posizioni di natura securitaria per “espellere” dalla società i cosiddetti diversi, siano essi migranti o soggetti già socialmente deboli. 

Il decreto sui migranti è del tutto sbagliato ed inefficace. Peggio. Crea non solo ingiustizia, ma moltiplicazione dei problemi e dei fenomeni che si dichiara di voler combattere. E si darà ancor più fiato a chi vuol costruire muri, divisioni e odi, che mettono in discussione il futuro stesso delle comunità sociali, del paese, e della stessa Europa. Quello sulla “sicurezza urbana” è un decreto che darà un potere straordinario di ordinanza ai sindaci. Questi ultimi dovranno decidere cosa sia o meno decoroso per le città fino a poter decretare veri e propri allontanamenti per le persone il cui stile di vita è considerato deviante. Si vuole combattere i poveri e non le cause della povertà.

Enrico Flamini, Segretario Regionale di Rifondazione comunista dell'Umbria

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