TERNANA (4-3-1-2): Aresti; Zanon, Diakite, Meccariello, Germoni; Petriccione, Ledesma, Di Noia; Falletti; Avenatti, Palombi. (Di Gennaro, Valjent, Contini, Coppola, Palumbo, Defendi, Monachello, Pettinari, La Gumina). Allenatore: Liverani.

SALERNITANA (4-3-3): Gomis; Perico, Tuia, Bernardini, Vitale; Minala, Odjer, Zito; Sprocati, Coda, Improta. (Terracciano, Bittante, Ronaldo, Schiavi, Joao Silva, Rosina, Donnarumma, Della Rocca, Luiz Felipe). Allenatore: Bollini.

ARBITRO: Manganiello di Pinerolo (Zappatore-Balice).

TERNI – Nel giorno della verità la Ternana si presenta puntuale all’appuntamento con la vittoria. Dopo la dolorosa battuta d’arresto a Benevento, le Fere reagiscono mettendo sull’attenti la Salernitana. La rete del vantaggio è stata messa a segno da un Avenatti oggi particolarmente in palla che, al 19’, raccoglieva di testa una punizione battuta da Ledesma indirizzando la palla alle palle del portiere ospite Gomis. Un vantaggio meritato alla luce di quanto si era visto sin da quel momento in campo e legittimato dalla supremazia esercitata per il resto del primo tempo, quando gli uomini di Liverani hanno avuto altre occasioni per mettere al sicuro il vantaggio acquisito, anche se la Salernitana non è stata certo a guardare chiamando in più occasioni Aresti a fare il proprio dovere.

Stesso andamento ad inizio ripresa, con i rossoverdi che hanno insistito nella loro azione offensiva. Da segnalare in particola una combinazione, al 9’, fra Avenatti, Palombi e Falletti che non riesce a chiudere di testa.  
Per il resto l’intensità di gioco è andata complessivamente calando e la Ternana è riuscita a controllare gli avversari  e, complice anche l’espulsione rimediata al 35’ da Minala per doppia ammonizione che ha costretto i campani in 10, a portare fino al termine, sia pure con qualche difficoltà di troppo, un risultato che tiene accese le speranze di salvezza.

Per quanto riguarda la situazione ina classifica, c’è da considerare che le contemporanee vittorie del Trapani, largamente sul Perugia, e del Vicenza (a Latina), non consentono agli umbri di guadagnare posizioni in chiave la salvezza.
 

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