Industria 4.0 nel cantiere appenninico: ci sono risorse, ora serve un progetto
GUBBIO - Una proposta che nasce dall’esigenza di un territorio in grande difficoltà, come è la fascia appenninica umbra, dalla necessità di invertire la rotta, contrastare la crisi, avviare una ricostruzione che non è solo quella post-terremoto, ma è anche una ricostruzione economica e sociale. “Serve un progetto istituzionale e politico ben preciso, in grado di mettere a valore le importanti risorse economiche che saranno disponibili nei prossimi anni, dai fondi per il terremoto a quelli per le aree interne, senza dimenticare naturalmente Industria 4.0”: questo il messaggio lanciato questa mattina a Gubbio da Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia, nel corso dell’iniziativa “Ricostruiamo #Industria 4.0 nel cantiere appenninico”, promossa dalla Camera del Lavoro e alla quale ha partecipato Vincenzo Colla, segretario confederale della Cgil nazionale.
“Crediamo che anche in un territorio complicato come quello della fascia appenninica, dove la carenza di infrastrutture tradizionali è strutturale - ha detto ancora Ciavaglia - Industria 4.0 e gli altri canali di risorse disponibili offrano le condizioni per immaginare uno sviluppo alternativo, basato su infrastrutture immateriali, competenze, e soprattuto investimenti pubblici e privati”.
Al centro dell’iniziativa della Cgil, naturalmente, anche i due referendum sul lavoro per i quali si voterà il prossimo 28 maggio. “Diritti e sviluppo sono due facce della stessa medaglia - ha detto nel suo intervento il segretario nazionale Vincenzo Colla - per questo la nostra battaglia referendaria è fondamentale anche per immaginare un futuro ripresa e crescita per i nostri territori. Credo che ci siano davvero le condizioni per dar vita ad un progetto di rilancio della fascia appenninica, viste le potenzialità e gli strumenti a disposizione”.
All’iniziativa della Cgil hanno partecipato i sindaci di Gubbio e Gualdo Tadino, Filippo Maria Stirati e Massimilano Presciutti, oltre ai rappresentanti dell’azienda “Vendini”, una start up innovativa con sede a Gualdo Tadino collegata direttamente alla Silicon Valley.

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