di Alfio Nicotra.

Il divieto di avere piattaforme digitali per il trasporto passeggeri su gomma (caso Flixbus) approvato nel Milleproroghe è chiaramente incostituzionale. Il diritto alla mobilità viene colpito fortemente da una misura a tutela delle linee di autopullman tradizionali ( e foraggiate dal denaro pubblico). Se veramente si voleva colpire la concorrenza sleale a Flixbus (ed ad altri simili) andava semmai imposto l'obbligo di applicare per le corse che si svolgono da e per l'Italia al proprio personale , il contratto nazionale dell'autotrasporto (disposizione a cui sovente, non si attengono neanche molte compagnie di autolinee tradizionali). Se poi si vuole scoraggiare il trasporto su gomma - come sollevato da Lorenzo Zamponi - allora però bisognerebbe aumentare i km di strada ferrata del trasporto regionale ed interregionale, con nuove ferrovie e tariffe "sociali" e convenienti. Invece si sceglie di proteggere solo e soltanto le corporazioni di autolinee private che sulla disfunzione del trasporto ferroviario e sulla cancellazione di storiche linee ferrate , fondano la propria fortuna. E' un mondo alla rovescia.

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