Dalla recente nota della Caritas di Terni dal titolo “crisi e nuove povertà” emerge una situazione grave e preoccupante.

La crisi è tutt’altro che superata e la povertà anziché diminuire aumenta: una povertà pesante generata da molte cose e che il citato rapporto Caritas illustra nel modo seguente: ”è diminuita la presenza di stranieri ed aumentata quella degli Italiani, persone che hanno visto la loro situazione economica peggiorare, che vivono situazioni di povertà per problemi di disoccupazione, disagio abitativo, insufficienza o assenza totale di reddito rispetto alle esigenze ordinarie, grave emarginazione (in particolare peri senza dimora) infermità psichiche, indebitamento, situazione di accattonaggio e sfruttamento, persone separate, soprattutto uomini, o vittime di usura e fallimento”.

Un dato evidenziato anch’esso dal rapporto della Caritas che conferma la gravità del problema povertà anche a Terni sul quale occorre riflettere, è che nella zona Terni-Narni-Amelia è diminuita la richiesta di aiuto perché poveri da parte degli stranieri e aumentata quella degli Italiani.

A quanto evidenziato dalla Caritas è possibile aggiungere altri elementi ma in questa sede ci limitiamo a parlare dei tanti giovani della zona Terni-Narni-Amelia che si vedono costretti ad emigrare all’estero per trovare una sistemazione lavorativa sicura e decorosa che gli offra la possibilità di costruirsi una famiglia ed un avvenire.

Di fronte a questa situazione la Caritas ed altri soggetti fanno cose egregie sul piano dell’ assistenza, ma poi per eliminare le cause che sono alla base della crisi e della povertà in aumento chi si sta impegnando? Quasi nessuno, ed allora è necessario e urgente che da parte delle Istituzioni a tutti i livelli chiamate a governare il nostro Paese si progetti e si realizzi una nuova politica economica e sociale, che il movimento sindacale italiano sia al riguardo più incisivo e propositivo e le forze politiche tutte, nessuna esclusa, la smettano di attardarsi sui loro giochi di potere, mettendo al centro della propria attività gli interessi di parte e non i problemi reali della gente e della società civile.

Voglio sperare ed esprimere fiducia che questo si possa fare da parte di tutti, ma soprattutto da parte della Sinistra italiana che ritrovando una sua capacità di proposta e di lotta per eliminare le povertà e superare l’attuale crisi economica e sociale ritrovi la sua unità e la sua capacità di progettare il futuro del nostro Paese.

On. Mario Andrea Bartolini

 

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