Come volevasi dimostrare la Ue chiede all'Italia una manovra da 3,4 miliardi.
di Alfonso Gianni.
Come volevasi dimostrare. La richiesta era giunta già da una settimana. Anche se è stata resa nota solo ieri. La Ue chiede all'Italia una manovra aggiuntiva di 3,4 miliardi per aggiustare il cosiddetto deficit strutturale (ovvero l'indebitamento al netto del spese straordinarie o una tantum). Tutta la tronfia autoesaltazione del braccio di ferro che avrebbe condotto con i responsabili Ue che Renzi ha rivendicato nella intervista a Repubblica, si sgonfia. La realtà è molto più dura. E infatti si vedeva anche ad occhio. La ricchezza sta tutta da una parte: i primi 7 miliardari italiani possiedono quanto il 30% dei più poveri (coerente con la scala mondiale dove l'1% ha accumulato nel 2016 quanto si ritrova il restante 99%, ci dice Oxfam, facendo sì che in otto posseggano quanto 3,6 miliardi di persone del globo). La disoccupazione giovanile supera il 39%, quella generale sfiora il 12%, il tasso di occupazione non va oltre il 57%.Il debito italiano è cresciuto (nell'attimo in cui scrivo è di 2.173.262.987.146, ma viene aggiornato ogni tre secondi); l'impegno di 20 miliardi per le banche, già pesantissimo, viene considerato insufficiente (vedi Standard&Poors). L'ultima agenzia di rating, quella canadese, ci ha declassato a BBB (aumentando la spesa sugli interessi del debito pubblico). Questo il bilancio vero dei mille giorni di Renzi.

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