PERUGIA– Lunedì 19 dicembre, data in cui si terrà la nuova udienza per il femminicidio di Raffaella Presta, uccisa dal marito lo scorso anno, il Centro Pari Opportunità della Regione Umbria, Libera...Mente Donna e la Rete delle donne AntiViolenza Onlus, hanno organizzato un presidio silenzioso davanti al Tribunale di Perugia.

Saremo in tante – scrivono le promotrici dell'iniziativa - con indosso qualcosa di rosso, per ribadire ai familiari di Raffaella e a tutta la cittadinanza che la sua morte – come quella di molte altre donne - non sarà dimenticata.

Con l'avvio del processo per il femminicidio di Raffella Presta, uccisa a fucilate dal marito, Francesco Rosi, proprio nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne e mentre il figlio era in casa, Libera...Mente Donna, il Centro Pari Opportunità della Regione Umbria e la Rete delle donne AntiViolenza Onlus, si sono costituite parte civile. La nostra scelta - aggiungono - non è un atto formale, ma fortemente politico, per ribadire che l'omicidio di una donna non è solo un fatto delittuoso avvenuto tra le mura domestiche, ma un crimine contro l'umanità connotato dal genere, che riguarda la società civile tutta, uomini e donne, oltre alle istituzioni.

Troppe volte la vita delle donne viene messa sotto la lente d'ingrandimento alla ricerca di colpe o responsabilità ascrivibili invece, soltanto agli assassini che, spesso, non sono uomini incontrati per caso, ma legati alle vittime da relazioni affettive.

La nostra presenza in quell'aula di tribunale testimonia il desiderio di difendere le scelte di vita di Raffaella. Ecco perché lunedì 19 dicembre, alle ore 9, data in cui verrà nuovamente sentito in tribunale Francesco Rosi, noi saremo lì.

Raffaella non sarà dimenticata sicuramente da noi che, impegnate quotidianamente nei servizi di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, ogni giorno ci confrontiamo con una società che troppo spesso giustifica, minimizza e tollera la violenza intrafamiliare.

In memoria di Raffaella e per dimostrare affetto e vicinanza alla sua famiglia – concludono - in queste ore così drammatiche, chiediamo il supporto di tutte le donne dei centri Antiviolenza, delle Associazioni e della società civile.

 

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