di Stefano Fassina.

L'obiettivo indicato dal Ministro Poletti di arrivare alle elezioni politiche a primavera per evitare il referendum sul Jobs Act è l'ulteriore conferma della distanza dal Paese reale del Governo Renzi-bis come della sua precedente versione.
Le ragioni sbandierate da Poletti sono offensive verso i 3 milioni di cittadini che hanno sottoscritto i quesiti referendari proposti dalla Cgil e, al contempo, sono offensive per i quasi 20 milioni di No alla revisione costituzionale. Come avvenuto in altri casi, è possibile con una semplice norma di legge conciliare lo svolgimento sia dei referendum sociali sia delle elezioni politiche. Chiediamo al Presidente del Consiglio di intervenire affinchè i due passaggi elettorali possano avvenire nel rispetto di tutti i cittadini e della democrazia costituzionale.
 

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