Terremoto/ Prc: “Le comunità devono riappropriarsi delle decisioni”
La maglia di Amatrice consegnata dall’ex presidente del Consiglio Renzi al subentrante Gentiloni all’atto del passaggio del testimone, che vorrebbe simboleggiare l’impegno del governo sull’emergenza terremoto, rivela invece altre intenzioni. Il governo Renzi, come supponiamo continuerà il suo clone Gentiloni, ha scelto infatti sul terremoto un modello d’intervento volto ad escludere nelle decisioni le comunità, le Istituzioni locali, le assemblee e tutte le articolazioni territoriali. La ricostruzione umbra dopo il terremoto del 1997, in cui il territorio giocò un ruolo centrale e in cui vennero consegnati moduli abitativi ad uso di singole famiglie, rappresenta ancora oggi un modello virtuoso di intervento. Strada ben diversa è invece quella perseguita oggi a fronte del sisma: tendopoli, contributi per un’autonoma sistemazione e alloggi in container. E’ stata completamente persa di vista la necessità di buona parte della popolazione di rimanere sul proprio territorio per i più svariati motivi: da esigenze lavorative al mantenimento degli animali da allevamento. Non solo. Ad oggi manca una classificazione delle priorità d’intervento che garantiscano la continuità produttiva ed economica di un territorio le cui caratteristiche sono quelle dell’allevamento, dell’agricoltura e del turismo. Assistiamo inoltre a ritardi gravissimi nel censimento dei danni. E’ del tutto evidente che la Regione dell’Umbria, dopo aver accettato la nomina di un commissario ad acta, ha del tutto rinunciato a giocare un ruolo positivo ed autonomo in un quadro economico e sociale drammatico. In verità tutte le forze politiche presenti in consiglio regionale stanno accettando questa situazione. Come ha anche deciso il nostro partito a livello nazionale, serve invece uno scatto d’iniziativa politica e di mobilitazione sociale capace di riappropriarsi delle decisioni, anzi capace di dare alle reti di intervento fatte di amministratori locali, di volontariato, di comitati dei terremotati, un ruolo importante e decisivo. A tal fine ci mettiamo a disposizione delle comunità per realizzare un appuntamento nazionale nei territori del sisma, capace di coinvolgere le reti di partecipazione e le istituzioni locali. Continueremo nel frattempo a sostenere tutte le azioni concrete che possano dare un sostegno alle popolazioni e alla ricostruzione, così come abbiamo fatto e così come stiamo facendo supportando lo straordinario lavoro delle Brigate di Solidarietà Attiva.
Enrico Flamini, Segretario Regionale di Rifondazione comunista dell’Umbria




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