PERUGIA - Guadagna 13 posizioni rispetto allo scorso anno la provincia di Perugia nella tradizionale indagine sulla "Qualità della vita" del Sole 24 Ore nella quale è ora al 44° posto sulle 110 province italiane prese in considerazione. Gradino numero 68 invece per la provincia di Terni, in calo di 3.

L'indagine del Sole 24 ore mette ogni anno a confronto la vivibilità nelle province italiane in base a una serie di indicatori. Questi riguardano sei settori: affari, lavoro e innovazione; reddito, risparmi, consumi; ambiente, servizi, welfare; demografia, famiglia, integrazione; giustizia, sicurezza, reati; cultura, tempo libero, partecipazione.

Molte le novità del 2016 - spiega il quotidiano -, volte a rendere più completo il check della vivibilità sul territorio, con una maggiore attenzione alle esigenze e ai problemi più attuali della collettività: il valore della casa, il lavoro per i giovani, la capacità di innovazione, l'integrazione degli stranieri, l'offerta di welfare, la partecipazione civile.

Al di là dell’esultanza del vice sindaco di Perugia, Barelli, per questo risultato che ascrive interamente a merito della Giunta Romizi, va subito ribadito che i valori presi a riferimento dal quotidiano economico non si riferiscono alle due città capoluogo, bensì all’insieme dei due territori provinciali, ovvero all’insieme delle municipalità che li compongono, per cui le osservazioni di Barelli appaiono un tantino azzardate,  anche se è innegabile il peso sul risultato finale esercitato dalla città capoluogo.

Entrando nel merito c’è da osservare come il rilevamento de Il Sole 24 Ore coincida abbastanza, questa volta, con i precedenti analoghi studi pubblicati da Italia Oggi e da Legambiente che pure segnalavano un certo miglioramento del territorio perugino e invece la perdita di qualche posizione per quello ternano.

Nello specifico, i punti forza della Provincia di Perugia si hanno per le voci “ambiente, servizi sociali, welfare”, “demografia, famiglia, innovazione” e “cultura, tempo libero, integrazione”, per le quali ottiene rispettivamente la 24a, la 22a e la 26a piazza. Una via di mezzo va segnalata per la voce “affari, lavoro, innovazione” (44a piazza), decisamente male per quanto riguarda invece “reddito, risparmi, consumi” (72a piazza) e ancor più per “giustizia, sicurezza, reati” (82a piazza).

Per la provincia di Terni questi i posizionamenti: “reddito, risparmi, consumi” 79a; “affari, lavoro, innovazione” 63a; “ambiente, servizi sociali, welfare” 67a; “demografia, famiglia, integrazione” 72a; “giustizia, sicurezza, reati” 40a; “cultura, tempo libero, integrazione” 54a.

L'ultima osservazione riguarda l'attendibilità di queste ricerche che, se anche coincidono talvolta nella indicazione di certe linee di tendenza, non si può affermare altrettanto per il posizionamento dei territori per il quale emergono spesso sensibili diverganze: un esempio evidente lo si ha sullo stesso capoluogo umbro la cui provincia si posizionava al 20° posto per Italia Oggi, mentre per il Sole 24 Ore è solo 44a. A chi dare ragione?

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