La situazione di forte crisi economica e sociale che attraversa la nostra regione viene confermata anche dall'ultimo rapporto dell'ISTAT. Anche nella nostra regione siamo in presenza di un pesante processo di allargamento delle povertà. Questi ultimi dati, che vanno a sommarsi a quelli sulla disoccupazione, sulle chiusure di aziende, sull’esplosione dei vouchers, sulla diminuzione della spesa per i beni alimentari, certificano il fallimento dell'attuale governo regionale. Non c’è un’idea di cambio di modello di sviluppo, non c’è traccia di nuove politiche industriali, si governa alla giornata tra bandi, “tavoli” ed annunci. Non si è voluta aprire una “vertenza Umbria” con il governo nazionale, non si è nemmeno presa in considerazione la possibilità di definire un piano regionale del lavoro. In Umbria serve avanzare una proposta di politica economica e del lavoro radicalmente alternativa. 

In questo senso pensiamo che occorra definire il Piano Regionale del Lavoro, introdurre il reddito sociale per i disoccupati e ridurre le tasse a lavoratori e pensionati. Non si dica che per queste misure non ci sono le risorse. Infatti è sufficiente mettere una tassa sulle grandi ricchezze e definire un tetto a stipendi pubblici e pensioni d’oro. 

Enrico Flamini, Segretario Regionale di Rifondazione comunista dell’Umbria

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