di Nichi Vendola.

Tutte le sinistre si sono già unite nel referendum con il No: immaginare che adesso si debba costruire la sinistra del renzismo è fuori dalla realtà.
Con tutta l'amicizia e il rispetto che ho per Giuliano Pisapia penso che il suo discorso contenuto nell'intervista di oggi a La Repubblica sia fondato su ciclopiche rimozioni. Innanzitutto la rimozione di quanto il referendum manda a dire alle élite: quanto sia poco risarcibile con la propaganda la dimensione di crisi sociale, con i morti e feriti che la crisi ha lasciato sul campo. C'è poi la rimozione del renzismo, della sua natura di variante italiana del riformismo internazionale, che unisce la destra economica a un poco di welfare. Questa narrazione è finita in tutto il mondo: con Renzi aveva l'aggravante dannunziana dell'estetica del futuro e del cambiamento. Ma il futuro senza passato è solo una suggestione e l'unico impegno visibile è radere al suolo le culture politiche della sinistra.

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