Logge dei Tiratori di Gubbio/ Processo archiviato: “Diritto di critica”
GUBBIO - Dopo quasi tre anni, con sentenza 27 ottobre 2016, il Giudice Valerio D’Andria ha disposto l’archiviazione del procedimento a carico di Franco Raffi, Segretario Generale di Terra Mater, e Mario Franceschetti, Presidente della Sezione di Gubbio di Italia Nostra, denunciati da Carlo Colaiacovo, allora presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, per avere scritto nel comunicato stampa del 2 ottobre 2013: “La manomissione del patrimonio storico-artistico italiano: l’esempio delle Logge dei Tiratori di Gubbio” che “E’ oggi necessario che lo Stato – nelle sue varie articolazioni – recuperi credibilità, sottraendo un patrimonio comune all’arbitrio di mecenati improvvisati e di burocrati compiacenti.”
Il giudice ha ritenuto che le espressioni utilizzate “possano e debbano farsi rientrare nell’ampio concetto di “diritto di critica” e ha accolto l’archiviazione, richiesta dal P.M., per infondatezza della notizia di reato.
“La persona offesa, Carlo Colaiacovo, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia - si legge nella sentenza - ha sporto denuncia in data 13 gennaio 2014, lamentando di essere stato diffamato da Mario Franceschetti e Franco Raffi, rispettivamente Presidente della sezione di Gubbio di Italia Nostra e segretario Generale di Terra Mater, con alcuni scritti pubblicati mediante comunicati stampa. L’oggetto di tali scritti è il progetto di restaurare un’opera monumentale sita nel Comune di Gubbio, progetto finanziato dalla Cassa di Risparmio di Perugia di cui il Colaiacovo era presidente.
In tali comunicati si afferma che si tratta di un progetto caratterizzato da ‘un iter non lineare, ma viziato da irregolarità capaci di determinarne l’annullamento’, si fa riferimento a ‘burocrati compiacenti’ spinti da ‘dichiarate e forse anche occulte pressioni’ e si indicano, inoltre, ‘mecenati improvvisati’ che si muovono con una ‘smodata volontà di potenza’. In ordine di lavori di restauro in sé, poi, si afferma che si tratta di un’ ‘errata e inammissibile operazione immobiliare di potenti organizzazioni’ e di ‘iniziative sconsiderate’. Riconosce il Giudice che Raffi e Franceschetti operano nel contesto eugubino con associazioni che si occupano degli interessi ambientali, paesaggistici e culturali del loro territorio per cui avevano il diritto ad esprimersi anche con ‘toni forti e polemici, senza che questo possa configurare la violazione dell’art. 595 c.p.’
Sarebbe stata cosa diversa nel caso di affermazioni inutilmente denigratorie e di circostanze false, cosa che non si riscontra nei comunicati stampa in oggetto, che contengono esclusivamente ‘espressioni molto critiche rispetto ad un progetto di interesse pubblico con riferimenti all’ipotizzata irregolarità dell’iter amministrativo-urbanistico, nonché all’inopportunità dell’opera in sé, giudizi che non sono, in quanto di carattere valutativo, di per sé censurabili e che sono stati riportati con linguaggio continente’.
Per quanto riguarda – si legge nella sentenza – i riferimenti a pressioni esercitate sulle pubbliche amministrazioni e alla compiacenza dei funzionari che si stavano occupando della pratica, si tratta di “affermazioni che per la loro genericità si prestano a essere interpretate non tanto come accusa specifica di condotte illecite, quanto come denuncia di un atteggiamento troppo accomodante delle amministrazioni preposte alla tutela degli interessi pubblici, determinato da una sorta di timore reverenziale”.
Si tratta in definitiva – è scritto nella sentenza di archiviazione – di valutazioni che ‘non assumono carattere diffamatorio perché non attribuiscono ai soggetti interessati condotte propriamente e specificatamente illecite ma che ipotizzano una generica eccessiva disponibilità dell’ente pubblico rispetto alle istanze del soggetto privato”.
La richiesta di archiviazione è stata pertanto accolta per “infondatezza della notizia di reato” e notificata, oltre ai soggetti interessati, anche ai loro avvocati: Francesco Baldinelli e Antonio Gagliardi, rispettivamente per Franceschetti e Raffi, Ubaldo Minelli per Colaiacovo.

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