Perugia.Presentazione: “La battaglia contro l’Europa”, 12/10/16, ore 10.
Sabato 12 novembre 2016 alle ore 10, presso la sede della CGIL Umbria, Via Bellocchio 26, Perugia, la presentazione del libro “La battaglia contro l’Europa” alla presenza del co-autore Guido Iodice.
Intervengono:
Vincenzo Sgalla, Segretario generale Cgil Umbria
Mario Bravi, Istituto Ricerche Economiche e Sociali Cgil Umbria
Vasco Cajarelli, Segretario regionale Cgil, Dipartimento delle politiche ambientali, territoriale e della sicurezza del lavoro
“La battaglia contro l'Europa”.
Un'analisi obbiettiva ed oggettiva, sullo “status-quo” europeo, che non si limita all'economia, bensì fotografa ed analizza storicamente e politicamente il percorso. Con un linguaggio a metà tra l'avvincente del romanzo e il vademecum per non addetti ai lavori, senza nulla togliere alla profondità dell'analisi.
Qualche breve brano dall'introduzione:
Si narra che quando il ministro delle Finanze di Luigi XIV di Francia, Jean-Baptiste Colbert, chiese a un gruppo di mercanti – oggi diremmo di imprenditori –– cosa avrebbe potuto fare il governo per aiutare il commercio, uno di loro, chiamato Legendre, abbia risposto semplicemente: «Lasciateci fare». L’espressione laissez faire, che oggi in Italia traduciamo con ‘liberismo’, divenne da allora sinonimo di libertà di impresa, libero commercio e Stato minimo, contrapposta alle idee di Colbert e dei mercantilisti, che vedevano invece per lo Stato un ruolo attivo e interventista in campo economico.”
Quando nel settembre del 2008 il governo americano “lasciò fare” e Lehman Brothers fallì, l’economista italiano Francesco Giavazzi scrisse che quello era un bel giorno per il capitalismo. Il contagio finanziario globale che ne seguì dimostrò al di là di ogni ragionevole dubbio che Giavazzi sbagliava e che l’errore del “lasciar fare” e del permettere che una banca diventi troppo grande non può essere corretto lasciando fare ancora e permettendo che essa fallisca.”
Sembrerebbe dunque che la “febbre” dell’euro sia sotto controllo. Ma le cose stanno davvero così? La situazione attuale dell’eurozona rassomiglia a quella di una cucina affollata e chiassosa. Sul fornello c’è una pentola a pressione che sta cuocendo un succulento brasato: i paesi periferici dell’ UE , cioè Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna (i PIIGS ). Dentro c’è un po’ di tutto: i lavoratori a cui vengono tolti i diritti attraverso le riforme strutturali, le piccole imprese che chiudono, le imprese più grandi in odore di acquisizione da parte dei capitali del centro dell’Unione Europea. E sono proprio questi capitali i commensali che aspettano di mangiare il brasato cotto a puntino da due chef d’eccezione: Angela Merkel e Mario Draghi. Ma c’è un problema. La pentola a pressione ha la valvola difettosa e per giunta il manometro rotto. Mario e Angela, procedendo a tentoni, devono evitare un doppio rischio: se la pressione è troppo alta la pentola potrebbe esplodere, se è troppo bassa la carne rimarrà cruda. Così ogni tanto aprono la valvola per far sfiatare il vapore, ma non troppo, e soprattutto quasi sempre all’ultimo secondo prima che la pressione faccia saltare il coperchio. In altri casi invece alzano la fiamma sotto la pentola. Come se non bastasse, i commensali mostrano tutta la loro impazienza e mandano di tanto in tanto degli emissari in cucina a protestare, il più chiassoso dei quali è il governatore della Bundesbank Jens Weidmann.
Un errore di valutazione, un intervento in ritardo o un nuovo shock esterno potrebbero quindi scombinare i piani e riportare le lancette dell’orologio al 2011, cioè a un passo dalla deflagrazione dell’euro. In questo caso si tratterebbe di una deflagrazione improvvisa, che potrebbe iniziare con l’uscita di un paese periferico dall’euro, seguito a ruota da tutti gli altri, in modo scoordinato e senza nessun paracadute. Lo scenario alternativo non è però più rassicurante perché significa che Draghi e Merkel riusciranno a “cuocere” la pietanza: i paesi periferici. La Grecia non è che il caso più eclatante.
Non sorprende quindi che la reazione della parte più debole delle popolazioni europee, colpita dalle politiche seguite nell’Unione, sia stata in alcuni casi (Italia, Francia) uguale e contraria – anch’essa quindi contro l’Europa – attraverso il consenso a partiti antieuropei che si pongono, tra l’altro, l’obiettivo di uscita dei rispettivi paesi dall’eurozona o addirittura dall’Unione Europea. Ma nell’ultimo anno si è affacciata anche un’alternativa progressista a questa Europa. L’emergere di forze politiche come SYRIZA in Grecia, Podemos in Spagna e lo Sinn Féin in Irlanda sembra dire che esistono gli spazi per un conflitto in Europa e non contro di essa. Queste forze, pur diversissime tra loro per genesi, sono accomunate da prospettive vicine. Prima di tutto si tratta di forze della sinistra radicale (tutte aderiscono nel Parlamento Europeo al gruppo della Sinistra Unitaria) al di là dei distinguo propagandistici (come nel caso di Podemos). In secondo luogo, si tratta di forze che ritengono l’Unione Europea – compresa la moneta unica – un terreno di conflitto e non un progetto da abbattere. Infine, e non appaia una contraddizione, si tratta di forze che credono nella funzione dello Stato nazionale.
Se ci si passa l’ardito paragone, queste forze ambiscono a fare svolgere agli Stati membri dell’Unione Europea il ruolo che gli Stati federati ricoprirono nel processo che portò all’inserimento, nella costituzione degli Stati Uniti, del Bill of Rights – i primi dieci emendamenti che stabiliscono i diritti individuali e limitano il potere del governo federale.
Autori:
Thomas Fazi: è un saggista, giornalista, traduttore (ad esempio di George Soros, Christopher Hitchens e Robert Reich) e autore di documentari.
Scrive di questioni europee per varie testate italiane e straniere.
Collabora con la rete della società civile Sbilanciamoci!
Il suo sito è thomasfazi.net.
Guido Iodice: ha ideato i quotidiani on-line Aprileonline.info e Rossodisera.info. Di entrambi è stato editorialista e corsivista.
Ha scritto e scrive di politica, tecnologia ed economia per diverse testate.
Nel 2012, assieme a Daniela Palma, ha dato vita a Keynes Blog. (www.keynesblog.com)
Editore: Fazi Editore. www.fazieditore.it
Per l'Associazione Umbrialeft.
Stefano Vinti

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