PERUGIA - Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria hanno riunito oggi, 4 novembre, le proprie segreterie confederali, regionali e provinciali, per fare il punto sulla gravissima situazione post-terremoto. La scossa di domenica 30 ottobre ha radicalmente modificato il quadro della situazione da un punto di vista della gestione dell’emergenza, per questo i sindacati umbri hanno accolto positivamente la convocazione da parte della Regione Umbria di tutti i soggetti economici e sociali del territorio, per valutare insieme quale è lo stato reale della situazione e quali le azioni prioritarie da mettere in campo per fronteggiare l’emergenza.

I tre sindacati porteranno all’incontro di mercoledì 9 novembre, alla presenza del ministro Carlo Calenda, le loro proposte per la gestione della fase dell’emergenza, nella quale bisogna cercare di mantenere la popolazione terremotata vicina alle proprie case e attività produttive, e per la fase della ricostruzione, avendo come priorità assoluta il totale rispetto della legalità e mettendo quindi in campo tutti quegli strumenti (ad esempio il Durc con congruità) capaci di contrastare qualsiasi tentativo di speculazione economica.

Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria chiederanno intanto nelle prossime ore un incontro ai parlamentari eletti in Umbria, per rappresentare le difficoltà sociali, economiche e produttive derivanti dal sisma, e sollecitare un loro intervento presso il governo al fine di assicurare l’attivazione della cosiddetta “busta pesante” e l’estensione degli ammortizzatori sociali a tutte le tipologie del lavoro dipendente.

Inoltre, per garantire un’adeguata assistenza ai lavoratori delle zone colpite, Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria organizzeranno, in coordinamento con la Protezione Civile e le autorità preposte, una presenza dei servizi e delle categorie delle tre confederazioni nei luoghi maggiormente colpiti e nelle strutture che ospitano gli sfollati. Nel frattempo, Cgil, Cisl e Uil invitano i lavoratori che avessero necessità di assistenza a rivolgersi direttamente alle strutture sindacali più vicine.

Cgil, Cisl e Uil rilanciano infine la raccolta fondi già attivata insieme a Confindustria (un’ora di lavoro per ogni lavoratore dipendente, più l’equivalente da parte dell’impresa) e si impegnano ad estenderla alle altre associazioni di rappresentanza datoriale e al lavoro pubblico.

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