Interrogazione a risposta presentata dalla deputata delle Marche Lara Ricciatti di Sinistra Italiana al Ministro dello sviluppo economico e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali firmato anche dai colleghi dello stesso gruppo parlamentare: Ferrara, Airaudo, Bordo, Costantino, D'Attorre, Duranti, Farina, Fassina, Fava, Folino, Fratoianni, Galli, Giordano, Gregori, Kronbichler, Marcon, Martelli, Melilla, Nicchi, Paglia, Palazzotto, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Quaranta, Sannicandro, scotto, Zaratti.
 
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
 
premesso che:
 
nel fabrianese e nella fascia appenninica dell'Umbria si sta aggravando la situazione economica e sociale in un comprensorio che già paga pesantemente un tributo alla crisi economica;
 
per oltre 450 lavoratori della ex Merloni si va incontro alla fine della mobilità;
 
la Jp Industries, nel 2011, ha acquistato la Ardo, ex Merloni, promettendo il riassorbimento di 700 lavoratori tra Umbria e Marche e la continuità della produzione;
  
ad oggi si è esaurito il termine dei due anni per i sussidi previsti per i lavoratori tra i quaranta e i cinquanta anni che sono stati estromessi dal ciclo produttivo a causa dell'acquisizione della Ardo da parte della JP Industries;

si tratta di lavoratori in mobilità, con un età inferiore a 50 anni che, dal 12 ottobre 2016, sono rimasti senza alcun sostegno al reddito con il loro reddito è passato da 620 euro mensili a zero euro;
 
già nel corso del 2015 si era esaurita la mobilità per i lavoratori di età inferiore ai 40 anni e, entro la metà di ottobre 2017, si concluderà la mobilità per i lavoratori con età superiore ai 50 anni;
 
è solo l'inizio di una sorte che, se non cambieranno le condizioni attuali, toccherà a tutti i 450 dipendenti rimasti nel bacino degli ex Merloni;

si tratta di un fatto grave, che dimostra le difficoltà del sistema istituzionale e produttivo nel creare alternative valide all'ammortizzatore sociale;
 
a marzo del 2016 il Ministero dello sviluppo economico, attraverso Invitalia, ha rimodulato e sbloccato 26 milioni di euro di incentivi, previsti dalla legge n. 181 del 1989 e destinati ai comuni delle Marche e dell'Umbria investiti dagli effetti della chiusura della Merloni;
 
per sei anni, l'accordo di programma non ha prodotto nulla e le risorse non sono state utilizzate a causa di una eccessiva difficoltà e rigidità nell'accesso ai fondi;
 
è improrogabile avviare iniziative finalizzate al sostegno degli investimenti nell'area di crisi del fabrianese, tenuto conto che con decreto il Ministero dello sviluppo economico, sono stati stabiliti criteri e procedure per la concessione delle agevolazioni previste dalla legge 181 del 1989, ovvero le misure per la reindustrializzazione e il rilancio delle aree in crisi;
 
il Governo aveva annunciato per le aree di crisi industriali complesse un assegno di tipo sociale di 500 euro mensili per i lavoratori con Naspi/mobilità in scadenza;
 
ora la materiale attivazione delle procedure ricade sotto l'esclusiva competenza dell'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'Impresa.

Per sapere
 
se non si intendano assumere iniziative per procedere nel riconoscimento dell'area di Fabriano e della fascia appenninica dell'Umbria quale area di crisi industriale complessa;
 
quali iniziative intenda assumere il Governo per dare seguito, per le aree di crisi industriale complessa, a quanto annunciato in materia di assegno sociale di 500 euro mensili per i lavoratori con Naspi/mobilità in scadenza, situazione nella quale versano i lavoratori della Ex Merloni.

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